Ci sono freni alla crescita delle imprese che tutti conoscono: tasse, burocrazia, accesso al credito, corruzione e tanti altri. Ma ce n’è uno di cui si parla poco, anche se è un ostacolo pesante quanto gli altri. E in Italia forse anche di più. Si tratta della poca digitalizzazione delle nostre aziende, penalizzate da una carenza cronica di infrastrutture immateriali come la banda larga. A certificare questo gap è la posizione dell’Italia nel “Digital Economy and Society Index 2015”, la radiografia dell’Ue digitale che ci vede al venticinquesimo posto su ventotto. Complimenti!
INDIRIZZI UE
Per dare una scossa e aiutare le imprese acogliere tutte le opportunità su questo terreno la Cna – la maggiore Confederazione nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa – ha aperto un cantiere di dibattito in vista di “Europa 2020”, la strategia di crescita continentale che, tra i sette pilastri, include lo sfruttamento al meglio delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, lo sviluppo e il progresso dell’Ue. La prima pietra è stata posta con un evento su “Ibridazione – L’Italia digitale e le imprese”, tenuto ieri all’auditorium nazionale della stessa Confederazione. Il segretario generale Sergio Silvestrini ha spiegato l’assoluta necessità di attutire, se non annullare, il forte gap digitale sofferto dall’Italia. Come? Attraverso un’aggregazione di istituzioni e imprese, soprattutto micro, piccole e medie, che coinvolga le comunità di innovatori in un processo virtuoso che rechi valore aggiunto al sistema e riconoscibilità al Made in Italy. Una ibridazione della manifattura italiana che valorizzi la nostra millenaria tradizione innestando le nuove tecnologie nella concezione stessa del fare impresa.
NON SOLO BANDA LARGA
Un appello al quale ha risposto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. “Sono convinto – ha detto – che l’azione di governo si migliora con il confronto. E perciò chiederò di aprire un tavolo di confronto tra Governo e Cna per verificare se è possibile accogliere le proposte della Confederazione in favore delle micro imprese, a partire dal Piano straordinario per la digitalizzazione presentato in questa sede. Anche per continuare il discorso aperto dal premier Renzi che è intervenuto alla vostra assemblea del novembre scorso con un apprezzato video messaggio”.