In calo l’incidenza di nuovi casi. Rezza: “Non bisogna mollare. Meglio mantenere delle misure che non consentano una circolazione troppo elevata”

In calo l’incidenza di nuovi casi. Rezza: “Non bisogna mollare. Meglio mantenere delle misure che non consentano una circolazione troppo elevata”

“In Italia registriamo una lieve diminuzione dell’incidenza e dell’Rt, grazie agli interventi messi in atto che hanno avuto i loro effetti. L’Rt è sceso sotto l’1 dopo cinque settimane”. E’ quanto ha detto il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

“Incidenza ed Rt non vanno di pari passo – ha ricordato ancora Rezza – Questo vuol dire che il numero dei casi è sempre alto, ma non c’è più accelerazione dei casi, e in futuro avremo una diminuzione. Sul numero dei posti letto abbiamo ancora un’occupazione piuttosto alta e i ricoveri in terapia intensiva superano la soglia critica”.

Rezza ha parlato anche della variante inglese del virus: “Nel Regno Unito si è registrata un’impennata di casi, soprattutto nella zona Sud-Est, inclusa la zona di Londra, a causa della variante inglese, a cui si attribuisce un aumento della trasmissibilità, mentre è da confermare l’aumento della letalità di cui ha parlato ieri Boris Johnson”.

“L’epidemia resta in una fase delicata, continuiamo a mantenere dei comportamenti prudenti – ha aggiunto – Questa epidemia ci ha dimostrato che quando tendiamo a rallentare le misure restrittive il virus comincia a correre. E’ uno ‘stop and go’, quindi meglio mantenere delle misure che non vadano a reprimere l’economia, ma che non consentano una circolazione troppo elevata. Non bisogna mollare”.

“Dopo il picco siamo a circa 20-25mila dosi di vaccino al giorno somministrate – ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli – e ciò a causa dei tagli delle forniture. E’ atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul vaccino AstraZeneca, che ha comunicato una riduzione della capacita produttiva e ciò richiederà una rimodulazione della campagna vaccinale”.

“Possiamo dire che a fine gennaio – ha aggiunto Locatelli – l’Italia dovrebbe avere a disposizione circa 2,5 mln di dosi che servono sia per prime immunizzazioni sia i richiami. A oggi non c’è alcuna evidenza che i vaccini disponibili, Pfizer e Moderna, non offrano copertura rispetto alle varianti del virus. Quindi il messaggio in questo momento è assolutamente rassicurante”.