“In Italia crescono le paure e la richiesta di sicurezza”. Lo certifica l’ultimo rapporto Univ-Censis

"In Italia crescono le paure e la richiesta di sicurezza". Lo certifica l'ultimo rapporto pubblicato da Univ-Censis

“In Italia crescono le paure e la richiesta di sicurezza”. Lo certifica l’ultimo rapporto Univ-Censis

In un’Italia attraversata da incertezze economiche e sociali, le paure dei cittadini si concentrano sempre più sulla loro sicurezza fuori casa. È quanto emerge dal primo Rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa”, che fotografa un Paese dove il timore per la propria incolumità condiziona ormai abitudini e stili di vita.

Secondo il Censis, il 94,2% degli italiani desidera sentirsi tranquillo quando si trova fuori casa, mentre l’89,3% chiede almeno di essere al riparo dalla criminalità, in un contesto segnato da una “crisi permanente” e da rischi percepiti come sempre più vicini. Una sensazione condivisa in particolare dalle donne: l’81,8% ritiene che negli ultimi cinque anni sia diventato più pericoloso camminare per strada e il 67,3% prova paura quando rientra a casa di sera o di notte.

L’indagine, realizzata su un campione rappresentativo di 1.000 adulti, mostra un dato allarmante: il 38,1% degli italiani ha rinunciato almeno una volta a uscire per il timore che potesse accadergli qualcosa di grave. Tra i giovani, che solitamente vivono più occasioni di socialità fuori casa, la percentuale sale al 52,1%.

L’aumento dei reati alimenta l’insicurezza in Italia

A contribuire alla crescita di queste paure sono i dati relativi alla criminalità: nel 2024 sono stati denunciati 2.388.716 reati, in aumento del 3,8% rispetto al 2019. In particolare, preoccupano l’impennata delle violenze sessuali (+34,9% negli ultimi cinque anni, con 6.587 casi) e la diffusione di borseggi (140.690 casi, +2,6%) e scippi (13.474, +7,9%). Solo le rapine in pubblica via sono cresciute del 24,1% rispetto al 2019.

Alcuni reati risultano particolarmente diffusi nelle grandi aree urbane. Roma guida la classifica per numero assoluto di reati, seguita da Milano, Napoli e Torino. Ma è proprio Milano a registrare il più alto tasso di reati in rapporto alla popolazione, con 69,7 reati ogni 1.000 abitanti. Seguono Firenze, Roma, Bologna e Rimini. In forte aumento i crimini nell’area metropolitana di Roma (+23,2% in cinque anni), con un boom di borseggi (+68%) e rapine in strada (+51,3%).

Italiani sempre più favorevoli alla vigilanza privata

Di fronte a questi dati, in Italia cresce la richiesta di strumenti integrativi per garantire la sicurezza fuori casa. Il 65,1% degli italiani ritiene che lo Stato da solo non sia in grado di presidiare tutti i luoghi sensibili, mentre il 74,4% considera gli operatori della sicurezza privata una presenza indispensabile sul territorio.

Ben 12 milioni di italiani si sono rivolti almeno una volta a operatori privati per assistenza o informazioni, e quasi 8 milioni lo hanno fatto in una situazione di pericolo. Il 73,3% della popolazione è favorevole all’estensione delle competenze della vigilanza privata, riconoscendone l’utilità (42,2%) ma anche la pericolosità (30,6%) e la scarsa valorizzazione (79,2% vorrebbe un maggiore riconoscimento per questi lavoratori).

Il settore oggi conta 1.696 imprese attive e circa 94.000 addetti, con una media di 55 lavoratori per azienda. Le imprese hanno investito negli anni in formazione, tecnologia e mezzi, ampliando gli ambiti di intervento.