L’indice Rt scende a 0,97. In diminuzione dopo cinque settimane di crescita. Iss: “L’epidemia resta in una fase delicata. Necessario mantenere le misure”

L’indice Rt scende a 0,97. In diminuzione dopo cinque settimane di crescita. Iss: “L’epidemia resta in una fase delicata. Necessario mantenere le misure”

Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità-ministero della salute, relativo al periodo 30 dicembre-12 gennaio, l’indice di trasmissibilità Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita. Si osserva, riferisce il report settimanale dell’Iss, una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA”.

Complessivamente, sono quattro le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio alto (erano 11 la settimana precedente); 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due Regioni/PPAA (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno.

Sono 12 le Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%).

L’epidemia “resta in una fase delicata”, evidenziano gli esperti dell’Iss sottlineando che un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è ancora possibile, “qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”. Tale tendenza a livello nazionale sottende, infatti, “forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive”.