Infornata record di prefetti. Al Viminale Lamorgese batte Salvini. Dopo meno di un anno la ministra ha già fatto 50 nomine

Diciassette prefetti nominati in tre mesi, da giugno ad agosto, per un totale di 50 da quando è ministro. Il prefetto Luciana Lamorgese, oggi numero uno del Viminale, ha battuto gli ultimi tre suoi predecessori, nello scegliere e posizionare, lungo lo stivale e negli uffici centrali del dicastero che guida da circa un anno, una delle figure più antiche dell’architettura governativa. Spetta, infatti, al ministro dell’Interno individuare i capi degli uffici territoriali di governo – le prefetture -, ma anche dei vari dipartimenti dello stesso Viminale (come Immigrazione e Soccorso pubblico), posizioni, a sua volta, ricoperte sempre da prefetti.

GLI ULTIMI 17. Prima dell’estate, secondo la fotografia scattata da Openpolis, i dirigenti nominati dall’attuale ministro dell’Interno al vertice di una prefettura, che sono ben 103, quasi una ogni capoluogo di provincia, erano 33, quindi meno dei 40 che ancora dovevano il proprio incarico all’ex ministro Matteo Salvini. Nel corso dell’estate, anche in seguito all’emergenza Coronavirus, si sono susseguite diverse nomine: una a giugno, 11 a luglio e 5 ad agosto.

Il totale arriva così a 50, a fronte delle 40 compiute da Salvini, delle 9 di Marco Minniti e delle 4 di Angelino Alfano. Delle ultime 17, quelle di peso sono 5 perché hanno riguardato capoluoghi di regione. A Cagliari è stato nominato prefetto Gianfranco Tomao, che ha lasciato Livorno. A Perugia è stato inviato, da Siena, Armando Gradone. A Bologna è giunta da Catanzaro, Francesca Ferrandino, che, a sua volta, ha lasciato il posto a Maria Teresa Cucinotta, già prefetto a Lecce.

Le prefetture, per un periodo in bilico e a rischio accorpamento, vivono, dunque, un momento di gloria, anche per il fatto che a capo del Viminale c’è un tecnico, perché la Lamorgese, non va dimenticato, è un prefetto con alle spalle una lunga serie di incarichi di vertice all’interno dell’amministrazione dell’Interno. Attorno alle nomine dei prefetti ruotano grandi movimenti interni al Viminale. E essere nominati a capo di una prefettura piuttosto che di un’altra può fare molta differenza. Un particolare peso, come abbiamo visto, è riservato alle prefetture dei capoluoghi di regione, per la loro funzione di raccordo con il governo.

Tra le ultime nomine di rilievo rientra, dunque, anche quella al vertice della prefettura di Roma. Nella Capitale, al posto Gerarda Pantalone, ora Consigliere della Corte dei Conti, è arrivato Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto di Salvini e poi della Lamorgese. E quella di Bruno Frattasi, ex capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, a capo di gabinetto della Lamorgese. Scelta, quest’ultima, certamente dettata dall’esperienza maturata da Frattasi nella gestione delle emergenze, molto utile in tempi di Covid.