Inizia l’era di Sergio in Rai. Ora può partire Tele-Meloni

Il governo ha indicato il nuovo amministratore delegato della Rai. La nomina di Roberto Sergio sarà ratificata nel prossimo Cda.

Inizia l’era di Sergio in Rai. Ora può partire Tele-Meloni

È fatta. Dopo tanto tergiversare e dopo lunghe attese aspettando le dimissioni di Carlo Fuortes, ecco che il Consiglio dei ministri ha designato Roberto Sergio (nella foto) componente del Cda Rai in rappresentanza del ministero dell’Economia. Tutto come da copione, verrebbe da dire. Ora la palla passa alla presidente Rai Marinella Soldi, che dovrà convocare l’assemblea dei soci Rai (Mef e Siae) in cui Sergio verrà indicato come nuovo ad.

Il governo ha indicato il nuovo amministratore delegato della Rai. La nomina di Roberto Sergio sarà ratificata nel prossimo Cda

Si terrà, infatti, lunedì alle 10 – secondo quanto si apprende – l’assemblea degli azionisti della Rai per la proposta di nomina dell’amministratore delegato Sergio. E qui il copione continua: una volta assunto il ruolo effettivo, il neo amministratore delegato dovrà nominare il direttore generale, che sarà Giampaolo Rossi come da accordi precedenti che prevedono lo scambio dei ruoli nel 2024.

L’urgenza è quella di procedere il prima possibile alla nomina dei direttori e responsabili delle testate giornalistiche e dei generi, che con ogni probabilità avverrà nel consiglio d’amministrazione già fissato per il 18 maggio. Insomma, la settimana prossima potrebbero esserci le tanto attese nomine che daranno l’effettiva via al nuovo volto della Rai che qualcuno (più di qualcuno) ha già ribattezzato “Tele-Meloni”. Vero o falso che sia, il fine è quello – come anche il nostro giornale ha più volte documentato – di dare una chiave meno “sinistrocentrica” (nelle intenzioni della destra) al mondo della televisione pubblica italiana.

Al Tg1 arriva Chiocci. Al Tg2 Preziosi. A Mario Orfeo la direzione del Tg3

I nomi che circolano non dovrebbero riservare grosse sorprese. Dopo la nomina di Rossi, come detto, si comincerà a ragionare sui direttori di testata e di genere. Pare riacquistare punti per il Tg1 il direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci: amico personale della leader di FdI, ha sempre intrattenuto rapporti cordiali anche con i 5S, e da qui deriverebbe la sponda determinante. Il Tg2 dovrebbe andare a Forza Italia che vuole Antonio Preziosi, mentre Mario Orfeo resterebbe al Tg3.

Ciannamea prenderà il posto di Stefano Coletta

L’altro nome in ballo è quello dell’attuale direttore del Tg2 Nicola Rao che, qualora non si dovesse liberare un posto, potrebbe andare o alla Tgr (posto che però la Lega non vorrebbe lasciare con Alessandro Casarin) o alla Radio (molto più probabile). Ci sono poi, come detto, le direzioni di genere. Qui è probabile che l’Approfondimento finisca nelle mani o di Paolo Corsini o, ancora, sempre di Roberto Rao; mentre il Prime Time sarà di Marcello Ciannamea che prenderà il posto di Stefano Coletta.

Cultura, Fiction e Documentari resteranno con uguale gestione mentre per il Day Time pare certa la promozione da vice a direttore di Angelo Mellone. Questione di tempo. Perché nelle ultime ore, come racconta TvBlog, pare che gli scenari siano lievemente cambiati. E allora potrebbe accadere che i direttori generali alla fine siano due, con Marcello Ciannamea al prodotto e Giampaolo Rossi alla corporate. In questo caso Coletta potrebbe conservare l’intrattenimento prime time, mentre se Ciannamea venisse nominato al prime time, con Rossi direttore generale al prodotto, allora per l’ex direttore di Rai1 si potrebbero aprire le porte del day time. Mellone, che non si straccerebbe le vesti per il day time, resterebbe vice direttore, per poi passare alla direzione di Rai fiction con il nuovo consiglio di amministrazione Rai del 2024.

Il biografo di Salvini Poletti potrebbe tornare a UnoMattina

In questo quadro sono da collocare poi conduttori e conduttrici, altro filone decisamente interessante. A entrare nel risiko dovrebbe essere anche il biografo di Matteo Salvini, Roberto Poletti, che dovrebbe tornare a UnoMattina. A quel punto Massimiliano Ossini potrebbe mantenere Linea Bianca ma riuscire a conquistare programmi (meritati, a dirla tutta) in prima serata. Altra partita centrale dovrebbe essere quella di Agorà: probabilmente la conduzione sarà affidata a Manuela Moreno che lascerà invece Tg2Post a Incoronata Boccia, giornalista molto apprezzata dallo stesso Rossi.

Amadeus sarà ridimensionato.L’Eredità a Insegno al posto di Flavio Insinna

Amadeus sarà ridimensionato. E sarà, manco a dirlo, la sua ultima conduzione a Sanremo. Ma non è finita qui. Altro nome in ballo è quello di Pino Insegno che nelle ultime settimane è stato visto più volte recarsi a Palazzo Chigi. Per lui dovrebbero aprirsi le “porte” dell’Eredità al posto di Flavio Insinna. C’è poi uno stuolo di conduttrici che saranno valorizzate, da Laura Tecce a Monica Setta, cui è molto probabile le vanga data centralità nel pomeriggio del day time.

Se saltasse l’ingaggio di Porro potrebbe arrivare la conduttrice di Controcorrente Veronica Gentili

Tra i nomi che si vorrebbero riportare in Rai, dopo che Massimo Giletti pare essere sfumato, c’è sicuramente Nicola Porro. Se questi dovesse restare a Mediaset, il nome che nell’ultimo periodo piace molto (e non solo al fronte di destra) è quello di Veronica Gentili: potrebbe essere lei il volto per il nuovo approfondimento di Rai2, dopo il fallimento (l’ultimo in ordine di tempo) di “Che c’è di nuovo” con Ilaria D’Amico.