L’Inps: il Reddito di cittadinanza è fondamentale. Ultimo argine alla povertà. A maggio 1,3 milioni di famiglie beneficiarie

A maggio 1,3 milioni di famiglie hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza pari a quasi tre milioni di persone coinvolte.

L’Inps: il Reddito di cittadinanza è fondamentale. Ultimo argine alla povertà. A maggio 1,3 milioni di famiglie beneficiarie

Dati che dimostrano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il Reddito di cittadinanza non solo è stata una misura provvidenziale vista la crisi che stiamo vivendo, ma addirittura in alcuni casi salvifica. Secondo gli ultimi dati Inps, a maggio le famiglie che hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza sono state 1,3 milioni per 2,92 milioni di persone coinvolte.

Il dato sul Reddito di cittadinanza diffuso dall’Istituto presieduto da Pasquale Tridico conferma la concentrazione della misura di contrasto alla povertà nel Sud e nelle Isole con 818.000 famiglie beneficiarie e il 63% di nuclei totali. Se si guarda alla sola Campania con 275.834 famiglie destinatarie della misura sfiora i numeri registrati dall’intero Nord (281.786) in termini di nuclei e li supera abbondantemente se si guarda alle persone coinvolte (716.806 contro 557.500) poiché le famiglie che lo percepiscono sono mediamente più numerose.

Nel solo mese di maggio sono stati spesi nel complesso 717,7 milioni di euro. L’Inps ha diffuso anche i dati sul Reddito di emergenza segnalando che sono 483.000 le famiglie che hanno ricevuto almeno una rata del Rem prevista dal decreto Sostegni (marzo, aprile e maggio) mentre nei giorni scorsi ha fatto sapere che per questa prestazione sono arrivate quasi un milione di domande.

IL DETTAGLIO. Ma entriamo nello specifico. Nei primi cinque mesi del 2021 le famiglie che hanno ottenuto almeno una mensilità del Reddito o della pensione di cittadinanza sono state 1,6 milioni per quasi 3,63 milioni di persone coinvolte. A maggio i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza sono stati 1,18 milioni con un importo medio mensile di 583 euro, mentre i percettori di Pensione di cittadinanza sono stati 125.000 con un importo medio di 263 euro. L’importo medio erogato per le due prestazioni è più alto al Sud e nelle Isole (586,31 euro a fronte dei 551,84 medi in Italia) rispetto al Nord (479,73).

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SUCCESSO E DETRATTORI. Nonostante dati evidentemente positivi e provvidenziali, c’è stato chi ha criticato ancora la misura del Reddito di Cittadinanza. La Lega e Fratelli d’Italia continuano ad insinuare, ad esempio, comportamenti fraudolenti. Quanto a tale fenomeno, però, la sottosegretaria al Lavoro Rossella Accoto rispondendo a un’interrogazione in commissione ha riconosciuto che “va risolta la questione della verifica ex ante dei requisiti per la percezione del sussidio, in particolare relativamente ai carichi pendenti. Per risolvere questa impasse sono in corso interlocuzioni con il ministero della Giustizia per lo scambio massivo delle informazioni in fase di istruttoria della domanda allo scopo di verificare l’assenza di condanne prima dell’erogazione del Reddito. Liberato il campo dalle incomprensioni rimane la realtà che anche l’Istat ieri ha rilevato. Il Rdc, specialmente con la pandemia, è stato un argine che ha permesso alle famiglie povere di mantenere una spesa per i consumi sufficiente e di non peggiorare la propria situazione degenerando nell’indigenza”.

Insomma, non si può dire che il provvedimento non funzioni. Bastino per tutti le parole del presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona che ha fatto notare che se si incrociano i dati dell’Inps con quelli sulla povertà dell’Istat (2 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di persone) “ci accorgiamo che il reddito e la pensione di cittadinanza attualmente coprono il 65% dei nuclei familiari poveri”. Tanto basta.