Chiusura indagini e rischio processo per Vittorio Di Battista, papà di Alessandro ex deputato del M5S, indagato per gli insulti su Facebook rivolti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’episodio risale al 23 maggio scorso quando l’uomo, con un post sul social network, successivamente rimosso, aveva scritto “è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue. Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni”. Per il procuratore aggiunto Francesco Caporale, del pool antiterrorismo della Procura di Roma, si sarebbe trattato di un invito agli italiani ad agire contro Mattarella usando le maniere forti. Proprio per questa vicenda il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, lo scorso 9 ottobre, aveva firmato l’autorizzazione a procedere per Di Battista così come previsto dalla legge per i reati di questo tipo.
Per i miracoli ci stiamo attrezzando
Miracoli della grande stampa italiana. A mostrarci il prodigio è stata per prima l’edizione online di Repubblica, ripresa a ruota da tv e altri giornali. La guerra in Ucraina – è lo scoop – può finire grazie al piano italiano per la pace elaborato da