Internet ai tempi del Coronavirus. La Rete l’unico argine all’isolamento. L’epidemia segna il riscatto del web come bene primario. Al netto delle fake news che circolano via Social e chat

Negli ultimi tempi abbiamo assistito a molti attacchi al web a Internet e, soprattutto, ai social. Non c’era giorno che qualcuno non attaccasse questo fenomeno che isolava le persone ed impediva loro di comunicare empaticamente di persona, cosi di dicevano. Ora che siamo costretti da eventi imprevisti a starcene a casa riscopriamo improvvisamente i social, ma anche il web in generale che permette di fruire di tutte le informazioni e dello svago e dell’intrattenimento di cui abbiamo bisogno.

Altre volte la Rete serve come elemento strategico per comunicare ufficialmente insieme agli altri media tradizionali, come Tv, radio e carta stampata. Naturalmente, i critici della tecnologia ora appaiono essersi dissolti come neve al sole. Certo, c’è da tenere sotto controllo il fenomeno delle fake news che girano non solo su Facebook, Twitter e Instagram ma anche e soprattutto su WhatsApp (WA), ma è un costo tutto sommato limitato da pagare se pensiamo a cosa sarebbe questa quarantena senza la Rete. Intanto possiamo usufruire di contenuti quali film e teatro messi in condivisioni dalle istituzioni e non è cosa da poco per passare il tempo. Ma a parte questa funzione, c’è la dimensione sociale digitale che appare dominante in questi tempi di forzata reclusione.

Si pensi, ad esempio, ai tantissimi gruppi di discussione che sono sorti sui social che permettono la condivisione di risorse preziose di chi ha risolto un problema oppure vuole semplicemente dialogare con sconosciuti che hanno la sua stessa condizione e magari in tutto il mondo. Tutto questo noi lo davamo e lo diamo per scontato, sbagliando. Nulla è scontato. La Rete, soprattutto in questo incredibile frangente, è un bene primario che dovrebbe essere particolarmente tutelato insieme a tutte le comunicazioni, magari con un intervento diretto dello Stato. Troppo importante è, come abbiamo visto, poter comunicare. Sui social, soprattutto su Fb, sono poi presenti gruppi di aiuto per chi vede esacerbarsi pregresse situazioni psicologiche di difficoltà legate alla gestione difficile di ansia e stress.

Ci sono ordini degli psicologi che hanno messo a disposizione gratis i loro affiliati per dare consigli professionali che non possono che essere ben accetti. E poi c’è la didattica che continua in Rete insieme al fondamentale lavoro agile che permette di non fermare del tutto la nazione. E, tornando alla dimensione personale, quanto ci è diventata cara WA che consente non solo di dialogare, magari in video, con chi vogliamo ma anche di condividere immagini, pensieri, emozioni. WA sta modificando il modo di comunicare di tutti. Sarà disumanizzante ma permette di essere sempre connessi e se proprio si va in overload si può sempre spegnere tutto. Solo in tempi di mancanza, infatti, siamo in grado di riconoscere il valore delle cose che, come detto, troppe volte diamo per scontate, mentre nulla lo è. Forse questa è una lezione che ci può servire per non vituperare in tempi di abbondanza ciò che di buono abbiamo.