Internet veloce è un’illusione. Italia cenerentola in Europa

Oggi all’assemblea dell’Enel difficilmente i vertici informeranno gli azionisti sulla battaglia in corso con Telecom (e più timidamente Ferrovie) per aggiudicarsi la realizzazione della banda ultralarga Internet. Si attende il decreto promesso dal sottosegretario Giacomelli. Intanto però ci sono milioni di italiani che altrettanto aspettano. La banda larga è infatti una di quelle infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese che manca quasi dovunque. E quando c’è raggiunge fasce ancora minime della popolazione. A fare i conti è l’Osservatorio di SosTariffe.it utilizzando i dati Infratel Italia.

LOTTA TRA COLOSSI
Il digital divide diminuisce di un punto percentuale per quanto riguarda la percentuale di popolazione raggiunta da servizi di accesso con velocità di connessione comprese tra i 2 Mbps e i 20 Mbps, mentre per la banda ultralarga (30 Mbps) le regioni più coperte sono Lazio, Liguria ed Emilia Romagna. Dunque, mentre il problema del digital divide resta una questione spinosa, le frizioni tra gli operatori di telecomunicazioni, la Cassa Depositi e Prestiti e le aziende partecipate dallo Stato continuano a rallentare i nuovi progetti. e a lasciare l’Italia fanalino di coda in Europa.

UN PAESE DIVISO
Se il 96,9% della popolazione in Italia può accedere a Internet a banda larga con una velocità di connessione compresa tra i 2 Mbps e i 20 Mbps (in linea con la media europea del 97%) la situazione muta quando si analizza la copertura della banda ultralarga. Qui nel 2014 la media era del 22,3%. La regione più “coperta” è il Lazio con il 38,3%, ma anche Liguria ed Emilia Romagna superano il 30% di copertura. Alcune regioni – Molise, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige – non sono invece raggiunte per nulla da tecnologie che permettono di raggiungere i 30 Mbps di velocità di connessione. E il confronto con l’Europa è impietoso: se in Italia soltanto il 22,3% della popolazione può fruire di connessioni a 30 Mbps, in Europa la percentuale è del 64%.