Iraq, l’Isis alle strette. Partita l’offensiva per liberare Mosul. Sfondata la linea difensiva e ora avanzano anche i peshmerga

Al via l'offensiva per riconquistare Mosul, baluardo dell'Isis e seconda città più grande dell'Iraq.

Al via l’offensiva per riconquistare Mosul, baluardo dell’Isis e seconda città più grande dell’Iraq. “Il tempo della vittoria è arrivato e le operazioni per liberare Mosul sono cominciate”, ha affermato il premier iracheno Haider al-Abadi alla tv di Stato. Quindi, rivolgendosi agli abitanti della regione: “Proclamo l’avvio dell’assalto vittorioso per liberarvi dalla violenza e dal terrorismo di Daesh”.

Mosul fu conquistata dall’Isis nel giugno del 2014. Lì il leader dello Stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi proclamò il “Califfato”. Nell’ultimo anno le sue milizie hanno subìto pesanti sconfitte e si ritrovano ormai confinate a Mosul e a pochi piccoli centri nel nord e nell’ovest del paese.

Secondo quanto sta emergendo in queste ore, quella per riprendere la seconda città del Paese sarà la più grande azione militare in Iraq dal 2011. E, se si concluderà con un successo, sarà il colpo più duro finora inflitto all’Isis. Abadi, comandante in capo delle forze armate irachene, ha fatto la propria dichiarazione circondato dai più alti ufficiali militari. L’operazione sarebbe cominciata con il piglio giusto. Stando a quanto riferito da Sky Arabia, l’esercito iracheno sarebbe già riuscito in poche ore ad abbattere la prima linea difensiva posta al di fuori della città, avanzando dalla zona di Baashiqa.

Prima dell’annuncio di Abadi, il generale Haider Fadhil aveva detto all’Associated Press che l’offensiva si svilupperà lungo cinque direttrici – una delle quali dalla zona della diga protetta dal contingente italiano – e vi prenderanno parte più di 25mila militari effettivi. Sempre Fadhil aveva precisato che oltre ai raid aerei, la coalizione a guida Usa contribuirà con attacchi di artiglieria.

Non a caso a parlare è stato anche il segretario alla Difesa Usa Ash Carter che ha parlato di “momento decisivo nella campagna” per sconfiggere definitivamente lo Stato islamico e ha assicurato che gli Stati Uniti e gli altri membri della coalizione internazionale “sono pronti ad appoggiare le forze di sicurezza irachene, i combattenti peshmerga e il popolo dell’Iraq nel difficile scontro”.

Intanto il comando ha informato che prosegue il bombardamento via terra e via aria sulle zone a est e nord di Mosul, così come su quella all’estremo nord di Talkif. Gli attacchi si concentrano sulle postazioni dell’Isis, vicino al villaggio di Batenaya a circa 18 chilometri a nord di Talkif, nella zona omonima. Le forze irachene e curde sono già entrate nei villaggi di Shaquli, Teryala, Baskeratan e Jeraba Sultan, nella zona di Al Jazer, e sono vicine ad altri cinque, dopo un intenso bombardamento aereo e di artiglieria, sebbene gli scontri proseguano.

Intanto i miliziani curdi Peshmerga sono arrivati a sette chilometri dalla periferia di Mosul, avanzando da nord-est, secondo un corrispondente dal terreno della televisione panaraba Al Jazira. I Peshmerga, precisa il sito curdo iracheno Rudaw, hanno strappato all’Isis otto villaggi sul fronte di Khazir, a nord-est di Mosul, mentre le truppe governative di Baghdad avanzano dalla regione di Al Qayyara, a Sud.