Italia dalle due velocità anche per le pensioni. Al sud solo le briciole. Nel Mezzogiorno metà degli assegni è inferiore ai mille euro al mese. Dagli immigrati sette miliardi l’anno

di Sergio Patti

Il fronte pensioni si scalda tra il dibattito sull’indicizzazione e l’uscita di nuovi dati, che rivelano sbilanciamenti e divari tra Nord e Sud, tra cittadini italiani e stranieri. Così, mentre in Senato si discute su come sbloccare l’adeguamento all’inflazione per gli assegni sotto i tremila euro al mese, l’Istat fa sapere che nel Mezzogiorno oltre la metà dei pensionati riceve meno di mille euro al mese. E il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, sottolinea come gli immigrati versino più di sette miliardi, su duecento, nelle casse dell’Inps’’. Cifre non irrisorie, quindi, soprattutto in periodi di crisi. Mastrapasqua torna infatti a sottolineare come sia importante stringere sugli accordi di reciprocità con altri Paesi. Patti che potrebbero incentivare gli stranieri che lavorano in Italia ad uscire allo scoperto e versare contributi nelle casse dello Stato. Tornando alle ultime cifre diffuse dall’Istituto di statistica, la distanza tra l’Italia settentrionale e meridionale viene misurata nel dettaglio, anche se l’aggiornamento dei dati si ferma al 2011. Il risultato vede il Sud (52,3%) e le Isole (52,7%) fare il pieno di pensionati sotto i mille euro mensili. Percentuali lontane di dieci punti rispetto alla media nazionale e ancora di più a confronto con il Nord-Ovest (35,8%). L’Istat spiega come il divario sia in parte dovuto al fatto che gran parte degli assegni pagati nel Mezzogiorno, ben uno su quattro, sia di tipo assistenziale, tra invalidità civile, pensioni sociali e di guerra. Tutte tipologie meno ricche a confronto con quanto corrisposto per la vecchiaia. La legge di Stabilità dovrebbe però portare delle novità anche in fatto di pensioni, proprio in questi giorni si sta cercando di trovare una soluzione affinchè le pensioni tornino ad agganciare il carovita. Sollecitato sulla questione, Mastrapasqua ha sottolineato che “Le riforme sono state fatte. Oggi si parla dei particolari”, come appunto l’indicizzazione, il cui sblocco rappresenta “una scelta della politica”. Invece il presidente dell’Inps dice la sua sui pensionati che vengono fuori dai confini italiani: ‘’Gli immigrati versano piu’ di sette miliardi, su duecento’’. In altre parole sono contribuenti preziosi, ma oggi gli accordi di reciprocità in materia previdenziale languono.