Le truppe rientreranno ma l’Italia non abbandonerà l’Afghanistan. Di Maio: “È ad uno snodo cruciale della sua storia”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto che l'impegno dell'Italia in Afghanistan non si esaurirà con il termine della missione Nato.

Le truppe rientreranno ma l’Italia non abbandonerà l’Afghanistan. Di Maio: “È ad uno snodo cruciale della sua storia”

“L’Afghanistan è ad uno snodo cruciale della sua storia”. È quanto ha spiegato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso del Question Time al Senato, in risposta all’interrogazione di Roberta Pinotti (PD) relativa alla garanzia dei diritti umani dopo il ritiro delle truppe Usa e Nato dall’Afghanistan.

Il ministro ha sottolineato come la protezione di donne, bambini e minoranze siano fondamentali: “Una nuova generazione di cittadini i cui diritti umani siano rispettati e le cui voci siano ascoltate in sede di negoziato”, ha aggiunto Di Maio, parlando dell’uguaglianza di genere, del sostegno alla mircroimprenditoria femminile, della lotta alla maternità infantile, del contrasto alla violenza sulle donne come importanti principi da portare avanti per raggiungere un vero clima democratico.

L’impegno dell’Italia in Afghanistan “non si esaurirà” con il termine della missione Nato, ha poi assicurato Di Maio. L’obiettivo dell’Italia, dopo il rientro del nostro contingente deciso nelle scorse settimane (leggi l’articolo), sarà quello di continuare a “monitorare che nei negoziati di pace vengano salvaguardate le conquiste politico-sociali, a partire dai diritti delle minoranze, dei bambini e delle donne”, un “aspetto imprescindibile per noi”.

“Faremo di tutto per far tornare a crescere l’Afghanistan in un futuro democratico e di pace” ha detto ancora Di Maio ringraziando anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini per la sua “disponibilità a esplorare nuove forme di collaborazione con le autorità afghane” su questi temi.

In Afghanistan, ha sottolineato ancora Di Maio, “c’è una nuova generazione di cittadine e cittadini, le loro voci meritano ascolto e il loro ruolo deve essere tutelato” anche nei colloqui di pace per stabilizzare il Paese, all’insegna del rispetto dei diritti umani, delle minoranze e delle donne. In quest’ottica, “un ruolo di primo piano dell’Onu nei negoziati di pace sarebbe una rassicurazione sull’eguaglianza di genere”.

L’uscita di scena della Nato.

La “guerra al terrore” inaugurata dagli Stati Uniti e proseguita con il supporto della coalizione Nato in Afghanistan è durata vent’anni ma dal prossimo 1° maggio, ed entro la data simbolo dell’11 settembre, a due decenni esatti dall’attentato di al-Qaeda al World Trade Center di New York e al Pentagono, le truppe dell’alleanza lasceranno il Paese. Dove sono ancora in corso i colloqui di pace tra il governo di Kabul e i Taliban.

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