Italia prima a muoversi contro il Coronavirus. Adesso anche l’Ue deve fare la sua parte. Parla la vice ministra M5S, Castelli: “Serve una politica fiscale coordinata”

“In Italia abbiamo reagito prima di tutti”. Ma ora anche l’Ue deve fare la sua parte. Parola della vice ministra dell’Economia, Laura Castelli.

Il premier Conte ha sorpreso tutti stanziando ben 25 miliardi contro il coronavirus. Uno sforzo imponente per un’emergenza senza precedenti. Come saranno utilizzate tra interventi sanitari e sostegno all’economia?
“Intanto adotteremo le prime misure, impiegando più della metà delle risorse. Al primo posto, ovviamente, ci sono tutti gli investimenti per esigenze sanitarie, ma il nostro è un grande Paese che deve guardare avanti. Quindi interverremo con misure per il lavoro, le famiglie e la tutela dell’impresa, con misure che daranno un’importante iniezione di liquidità. Per chi viene colpito da questa emergenza ci saranno sospensioni di tasse e mutui. Stiamo lavorando anche allo slittamento di molti adempimenti”.

Le opposizioni sostengono che il Governo alla fine ha accolto le loro richieste. È così?
“In questa fase la cosa che mi interessa di meno sono le bandierine e le dirò che mi amareggia anche un po’ leggere questo rincorrersi di dichiarazioni. Stiamo lavorando, giorno e notte, in raccordo con Regioni ed Enti Locali, ed ascoltando anche le opposizioni, per adottare tutte le misure necessarie, cercando anche il massimo della condivisione. Nell’interesse del Paese. Vedo in tutti senso di responsabilità, quando lavoriamo, un po’ meno quando si rilasciano dichiarazioni. Anche oggi abbiamo avuto con loro un incontro molto produttivo”.

L’Ue plaude alle misure adottate dall’Italia, ma non sembra seguirne l’esempio. Finora ha stanziato per tutto il continente, lo stesso importo messo in campo dal Governo Conte. O ha fatto troppo Roma o troppo poco Bruxelles non crede?
“Sono convinta che arriveranno altre misure anche da Bruxelles, non potrà essere diversamente. In Italia abbiamo reagito prima di tutti gli altri Paesi, mettendo in campo misure straordinarie, che molti stanno prendendo ad esempio. Serviranno misure importanti anche a livello europeo, come sarà necessaria una politica fiscale ambiziosa e coordinata per supportare le imprese e lavoratori. E anche la Bce dovrà fare la sua parte, mettendo in campo tutti gli strumenti a sua disposizione”.

Stanziamenti economici a parte, è mancata a suo avviso la regia di Bruxelles nella gestione dell’emergenza a livello europeo?
“Guardi questo è il momento di agire, non di cercare le responsabilità. Noi abbiamo messo la salute dei cittadini al primo posto, come dicevo prima sono molti Paese europei, e non solo, che ci stanno prendendo a modello. Certo è che se avessero agito in modo preventivo, prendendo esempio dall’Italia, forse i contagi in altri Paesi sarebbero più contenuti. Ma anche in queste ore molti ci stanno seguendo”.

Lunedì sul tavolo dell’Eurogruppo tornerà la spinosa questione del Mes. La posizione dei Cinque Stelle è chiara: la salute dei cittadini viene prima delle banche. Che linea terrà il Governo?
“Lo ha detto lei, la salute dei cittadini prima di tutto. Ed è chiara anche la posizione del Movimento. La situazione è in grande evoluzione anche a livello europeo, l’Oms ha dichiarato la pandemia. Penso che di Mes se ne debba e se ne possa parlare più in là”.

Il Governo ha deciso la chiusura di tutte le attività non indispensabili fino al 25 marzo. Cosa accadrà se l’emergenza non dovesse rientrare?
“Adotteremo tutte le misure necessarie per contenere il virus, questo credo sia un messaggio chiaro dall’inizio. In questa fase non serve continuare ad alzare l’asticella, dobbiamo solo seguire le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico e monitorare l’evolversi dell’epidemia”.