Italicum senza cambi di rotta. Ma si tratta sul nuovo Senato. Renzi blocca le modifiche sulla legge elettorale. Sulle riforme costituzionali dà spazio al dibattito

La trattativa è aperta. C’è da giurarci. L’Italicum non si tocca ma sul piatto ci sarebbero possibili modifiche sulla riforma costituzionale del Senato (per il premier è però assodato che l’elezione dei senatori non sia più diretta). Sembrerebbe in sintesi questa la base dell’accordo tra Matteo Renzi e la minoranza del Partito democratico, non tutta ovviamente.

Una minoranza messa all’angolo dalle mosse del premier e sempre con più correnti di pensiero. Anche sull’Italicum. Perché se Pier Luigi Bersani non ha negato la possibilità di raggiungere l’accordo, dall’altro lato c’è Pippo Civati e altri ancora che non sono disposti, almeno per quanto affermato finora, a votare per nessuna ragione al mondo l’Italicum così com’è. E che il Presidente del Consiglio ha fatto sapere resterà così perché non ci sono margini di trattativa alcuna. Secondo i calcoli dell’entourage renziano sarebbero al massimo una quarantina quelli pronti a fare davvero le barricate all’Italicum.

UNA QUADRA DIFFICILE
Tra le proposte avanzate dalla minoranza dem vi era la presentazione di due emendamenti in Aula. E poi si sarebbe votati tutti insieme la nuova legge elettorale. Una proposta immediatamente bocciata dalla maggioranza del Partito democratico. Si procede con la linea della direzione e dell’assemblea del gruppo: la riforma della legge elettorale resta così com’è. Il rischio dell’aula è quello del voto segreto che potrebbe far emergere franchi tiratori. E Renzi di rischi non ne vuole correre, anche perché come ha detto lui stesso a questa legge “è legato il futuro del Governo”. E per queste ragioni il voto di fiducia sull’Italicum sembra tutt’altro che irrealistico anche se da più parti il Presidente del Consiglio è stato sconsigliato. “Non ci saranno ritorsioni”, lo ha ribadito anche Renzi, nei confronti di chi deciderà di sfilarsi dal voto dell’Aula. Sulle Riforme invece di spazio per il dibattito non mancherà assicurano fonti vicine a Palazzo Chigi.

IL BALLO DI PALAZZO MADAMA
Sulle competenze del nuovo Senato la trattativa sembra più che aperta. I bersaniani attendono un’apertura sulla sostanza e quindi si aspettano dal premier un vero e proprio tavolo di discussione. Bersani è stato chiaro: “Renzi scopra le carte”.
Le opposizioni nel frattempo attaccano con fermezza. Sel e Forza Italia parlano apertamente di ricatto. Il prossimo passaggio riguardante l’Italicum sarà il lavoro della Commissione, dove si valuterà caso per caso se sostituire i membri che decideranno di non uniformarsi alle deliberazioni dell’Assemblea. Sul tavolo resta sempre aperta la questione delle presidenze delle Commissioni. Non sono previsti cambi.
Un parziale stop è arrivato poi dal Governo: “Sulla riforma costituzionale si va avanti con un confronto nel merito ma nessuno scambio o concessione. Parlare di offerta ai ribelli è fuori dalla realtà”. Ma intanto le trattative vanno avanti.