Fra guerrafondai ci si capisce. Johnson provoca Putin e ora lo Zar torna a minacciare Kiev

Il Regno Unito conferma l'invio di armi a lunga gittata all'Ucraina. E il Cremlino risponde dicendo che in risposta colpirà Kiev

Fra guerrafondai ci si capisce. Johnson provoca Putin e ora lo Zar torna a minacciare Kiev

Il Regno Unito di Boris Johnson alza la posta in palio e sfida la Russia. Come anticipato nei giorni scorsi, Londra fornirà sistemi missilistici a lungo raggio a Kiev. Una mossa che ha fatto sobbalzare sulla sedia il ministro degli esteri Russo, Serghei Lavrov, che minaccia rappresaglie. “Siamo pronti a colpire territori ucraini più lontani dai nostri confini quanto più potente sarà la portata delle nuove armi che Kiev riceverà dall’Occidente” ha spiegato il ministro.

LA MINACCIA

Insomma la guerra torna a Kiev. Anzi è già tornata visto che poche ore fa la capitale è stata oggetto di un bombardamento russo. E per questo le parole di Lavrov preoccupano visto che Mosca ha minacciato la capitale ucraina come forma di ritorsione dell’invio di lanciarazzi a lungo raggio da parte dei britannici. Insomma la Russia si dice pronta a colpire infrastrutture ucraine e istituzioni del governo di Kiev se Johnson dovesse tirare dritto.

LA GUERRA DEL GRANO

Fortunatamente oggi c’è stata una buona notizia. Già perché, secondo Bloomberg, Turchia e Russia hanno raggiunto un accordo preliminare per sbloccare le spedizioni di prodotti agricoli ucraini dal porto di Odessa. Secondo le fonti, l’attuazione del piano russo-turco sotto gli auspici delle Nazioni Unite consentirà di rimuovere le mine dalle acque costiere nella regione e garantire la spedizione sicura di navi con grano dal Mar Nero al Mar Mediterraneo. La Turchia si occuperà dello sminamento delle acque ucraine e della scorta delle imbarcazioni con i carichi di grano da esportare.