Khamenei obiettivo di Tel Aviv: “Se muore la guerra finisce”

Mentre la tv iraniana finisce sotto le bombe di Israele, a Gaza continua la strage di affamati. Ieri altri 34 morti

Khamenei obiettivo di Tel Aviv: “Se muore la guerra finisce”

Anche la tv di Stato iraniana finisce sotto le bombe di Israele. Gli attacchi hanno causato “diversi morti” fra giornalisti e maestranze. L’Iran ha condannato l’attacco come “un atto spregevole e un crimine di guerra”. L’Idf l’ha confermato ufficialmente, sostenendo che “il centro comunicazioni del regime iraniano è stato utilizzato dalle forze armate iraniane per attività militari”.

L’esercito ha dichiarato inoltre che “il centro è stato utilizzato dalle forze armate per promuovere operazioni militari sotto copertura civile, utilizzando mezzi e risorse proprie. Prima dell’attacco, l’Idf ha avvertito la popolazione, anche tramite telefonate”.

Khamenei nel mirino di Bibi che dice: “Se muore la guerra finisce”

Fanno scalpore le dichiarazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha detto ad Abc di non escludere l’eliminazione della Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Secondo Netanyahu, prendere di mira Khamenei porrà fine al conflitto, non lo aggraverà.

Le Guardie rivoluzionarie iraniane intanto hanno invitato gli abitanti di Tel Aviv a evacuare il prima possibile, secondo quanto riportato dai media statali del Paese. La mossa riprende esattamente la tattica di Israele che ieri mattina ha intimato agli abitanti di un quartiere di Teheran di evacuare, in vista di attacchi sulla capitale iraniana. Ma l’Iran nonostante tutto non chiude a possibili negoziati.

L’Iran non chiude ai negoziati

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che gli Stati Uniti potrebbero fermare gli attacchi israeliani con “una sola telefonata” se lo volessero. “Se il Presidente Trump è sincero riguardo alla diplomazia e interessato a fermare questa guerra, i prossimi passi saranno decisivi. Israele deve fermare la sua aggressione e, in assenza di una cessazione totale dell’aggressione militare contro di noi, le nostre risposte continueranno”, ha dichiarato Araghchi in un post su X.

“Basta una telefonata da Washington per mettere a tacere qualcuno come Netanyahu. Questo potrebbe aprire la strada a un ritorno alla diplomazia”, ha aggiunto.

Netanyahu non è invece interessato alla diplomazia e ai colloqui de-escalation

Diversamente dal premier israeliano che ha affermato di non essere interessato ai negoziati. “Vogliono continuare questi falsi negoziati in cui mentono, imbrogliano e prendono in giro gli Usa. E, sapete, noi abbiamo solide informazioni di intelligence”, ha detto, affermando di non “essere sorpreso” dalle notizie, come quella riportata ieri dal Wall Street Journal, di segnali da parte dell’Iran per la fine dell’ostilità e la ripresa dei negoziati, screditandone la credibilità.

“Vogliono continuare a costruire le loro armi atomiche e l’arsenale di missili balistici che stanno lanciando contro il nostro popolo – ha spiegato il premier israeliano – vogliono continuare a creare queste due minacce esistenziali contro Israele mentre negoziamo. Questo non succederà”.

Continua la strage degli affamati a Gaza

Il conflitto tra Iran e Israele non mette fine alla mattanza nella Striscia. Almeno 34 palestinesi sono stati uccisi in nuove sparatorie sulle strade che portano ai centri di distribuzione alimentare supportati da Israele e Stati Uniti nella Striscia. Lo ha dichiarato il ministero della Salute di Gaza.

Il bilancio delle vittime è il più alto finora registrato nelle sparatorie quasi quotidiane che si verificano mentre migliaia di palestinesi attraversano le aree controllate dai militari israeliani per raggiungere i centri di distribuzione alimentare.

Come nei giorni precedenti, testimoni hanno riferito che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco nel tentativo di controllare la folla.

Intanto ha scatenato l’ira di Israele la decisione della Francia di bloccare l’accesso agli stand di cinque imprese israeliane presenti quest’anno al 55/o Salone Internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Le Bourget.