Khamenei smentisce incontri. E sfida il “guerrafondaio” Trump

L’Aiea smentisce Stati Uniti e Tel Aviv. “Non ci sono prove che dimostrino che Teheran si stia dotando dell’atomica”

Khamenei smentisce incontri. E sfida il “guerrafondaio” Trump

Si alza la tensione tra l’Iran e gli Stati Uniti mentre il presidente americano non ha ancora deciso, o quantomeno non ha ancora comunicato, se entrerà in guerra con Israele contro Teheran. “Potrei come non potrei attaccare l’Iran”, ha detto Donald Trump. Che ha annunciato di aver offerto all’Iran l’”ultimatum definitivo”.

Ali Khamenei si è rivolto alla nazione con un messaggio alla tv sfidando Israele e Stati Uniti. Per oltre 9 minuti il capo della teocrazia ha accusato “il nemico sionista” di aver “commesso un errore e un grave crimine” bombardando l’Iran, ma ha assicurato che sta subendo in rappresaglia una “punizione severa” che “lo ha indebolito”. E ne è prova il fatto che “i suoi amici americani sono entrati in scena”. Quindi, l’avvertimento a Trump: “Ci ha minacciato apertamente con una dichiarazione inaccettabile, chiedendo di arrenderci”, ma “qualsiasi intervento militare da parte” americana “causerà senza dubbio danni irreparabili”.

Ali Khamenei si è rivolto alla nazione con un messaggio alla tv sfidando Israele e Stati Uniti

La missione iraniana presso l’Onu ha poi replicato alle parole di Trump secondo cui Teheran avrebbe contattato Washington chiedendo un incontro alla Casa Bianca. “Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca”, ha affermato. “L’unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di ‘eliminare’ la Guida Suprema dell’Iran. L’Iran non negozia sotto costrizione, non accetterà la pace sotto costrizione, e certamente non con un guerrafondaio”.

La Russia mette intanto “in guardia” Washington da un ingresso diretto nella guerra con l’Iran a sostegno di Israele, avvertendo che questo “destabilizzerebbe radicalmente l’intera situazione”. Un monito che, insieme alla condanna dei giorni scorsi come “categoricamente inaccettabili” dei bombardamenti dello Stato ebraico, segna il punto più alto delle dichiarazioni di Mosca in difesa della alleata Teheran. Ma allo stesso tempo il Cremlino si mostra attento a non irritare l’amministrazione Usa di Trump.

È un fatto che il vertice del G7 in Canada si sia chiuso senza una dichiarazione congiunta sull’Ucraina, secondo i media a causa dell’opposizione del presidente Usa. E prima di lasciare in anticipo la riunione – cosa che ha fatto saltare un incontro in programma con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – l’inquilino della Casa Bianca ha messo in chiaro che non intende per il momento adottare nuove sanzioni nei confronti della Russia.

Putin si sarebbe offerto ancora una volta di mediare tra le parti in conflitto. Offerta però rispedita al mittente da Trump.

Putin si sarebbe offerto ancora una volta di mediare tra le parti in conflitto. Offerta però rispedita al mittente da Trump. “Io gli ho detto: ‘Fammi un favore. Media le tue cose. Vladimir, prima mediamo sulla Russia. Potrai preoccuparti di questo più tardi’”, ha detto Donald.

In un’intervista concessa alla Cnn, intanto, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che l’agenzia “non ha prove” che dimostrino che l’Iran sia impegnato in uno “sforzo sistematico” per dotarsi di armi nucleari.

L’Aiea non ha le prove che l’Iran si stia dotando dell’atomica

“E’ uno scoop che dovrebbe aprire tutti i giornali online e tutti i telegiornali, e che invece è passata sotto silenzio perché smentisce clamorosamente la propaganda che in queste ore sostiene l’attacco di Israele all’Iran. Il direttore generale dell’Aiea ha dichiarato che non c’è nessuna prova che l’Iran si stia dotando di un’arma nucleare. La stessa cosa che sostiene la Cia e tutta l’intelligence americana, ma l’opposto di quello che dicono Netanyahu e Trump per giustificare la loro aggressione contro l’Iran. Nessuno vuole difendere il regime iraniano, ma è giusto difendere la verità per non rimanere imprigionati dalle bugie della propaganda”, hanno affermato i capigruppo M5S delle Commissioni Difesa di Senato e Camera, Bruno Marton e Marco Pellegrini.

Ma quanto sta succedendo tra Israele e Iran non deve far passare sotto silenzio la mattanza in corso a Gaza da parte del governo di Benyamin Netanyahu. Su cui l’Europa è completamente afona.

“Parlate come se io fossi l’unica responsabile di quello che succede a Gaza. Io non rappresento me stessa qui, io rappresento 27 Stati membri, se spettasse a me decidere personalmente io una decisione la prenderei ma non lo posso fare perché rappresento 27 Stati membri e serve l’unanimità”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas, intervenendo al dibattito al Parlamento europeo sulla necessità di prendere misure contro Israele.

“Questa è la mia frustrazione e se portassi la proposta al Consiglio forse mi sentirei meglio ma so che non passerebbe e mostrerebbe la nostra divisione”, ha detto ancora.