Kim Jon-un è tornato a fare la voce grossa, questa volta prendendo di mira il Giappone. Il dittatore nordcoreano ha fatto volare un missile a poca distanza dal Paese nipponico. Il missile ha sorvolato il territorio a un’altezza di 550 metri e dopo 2700 chilometri di volo e aver passato Hokkaido si è spezzato in tre parti nel mare del Giappone. Per quella che è stata definita dal governo giapponese “una minaccia senza precedenti”. Il premier giapponese Shinzo Abe in televisione ha confermato la circostanza che il missile è volato sopra il Paese. Dalle televisioni è stato lanciato l’allarme alla popolazione di mettersi al sicuro. Secondo quanto riportano i media sudcoreani si tratta del primo missile disegnato per trasportare una testata nucleare.
Minacce continue – Si tratta del 17° missile lanciato dalla Nord Corea nel corso di quest’anno. Un’azione che ha fatto salire alle stelle la tensione anche con la Corea del Sud tanto che lunedì il presidente sudcoreano Moon Jae-in aveva fatto sapere di voler aggiornare la capacità di difesa, ma anche di offesa, del Paese. Nel frattempo prosegue la macchina di sperimentazione nucleare e, secondo i servizi sudcoreani, sarebbe imminente un nuovo test. La risposta della Corea del Sud è stata immediata con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe nella zona di confine.
Le reazioni – Azioni militari che non fanno altro che inasprire ancor di più il clima internazionale. Non si è fatta attendere la risposta americana del presidente Donald Trump che ha commentato così l’ultimo lancio missilistico del dittatore Kim: “Azioni che minacciano e destabilizzano aumentano solo l’isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo. Il mondo”, ha affermato il presidente a stelle e strisce, “ha ricevuto l’ennesimo messaggio della Corea del Nord forte e chiaro: questo regime ha segnalato il suo disprezzo per i paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite e per gli standard minimi di comportamento accettabile a livello internazionale”. Trump ha avuto anche un colloquio telefonico con il premier giapponese Abe con il quale si viaggia sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda il tema scottante della Nord Corea.
Emergenza mondiale – Convocato con urgenza il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Che la Corea del Nord rappresenti una minaccia a livello mondiale è circostanza ormai condivisa da tutti. Una dura condanna per l’ultimo lancio missilistico a pochi chilometri dalla terra ferma giapponese è stata espressa anche da Cina e Russia. Da Pechino hanno chiarito però che “il pressing su Pyongyang non risolverà fondamentalmente il problema”. Per questo sembra chiara l’opposizione cinese alle risoluzioni più dure da parte dell’Onu. Da Mosca, invece, c’è una ferma opposizione a nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord con la convinzione che non serviranno a risolvere il problema. Qualcosa però si dovrà pur fare.