Kuwait sempre più pigliatutto in Italia

di Stefano Sansonetti

Mentre l’attenzione è tutta concentrata sul nuovo governo di Matteo Renzi, c’è chi nel silenzio quasi più totale si è pappato la fetta più grossa di un maxi-appalto pubblico. In ballo c’erano 14 lotti di una commessa monstre del Tesoro per la fornitura di carburante alla pubblica amministrazione nostrana. Valore massimo 671 milioni di euro, uno dei più alti in assoluto. Alla fine ben 5 lotti, per un valore che può arrivare a 238 milioni, sono stati assegnati dal ministero di via XX Settembre alla Q8, ovvero alla compagnia petrolifera del Kuwait. La quale, a ben vedere, mette a segno il primo colpo grosso da quando l’ex presidente del consiglio, Enrico Letta, si è recato nel golfo arabo per cercare di attrarre investimenti. E proprio il Kuwait, come ormai sta diventando sempre più chiaro, in quella missione ha fatto la parte del leone. Del resto gli affari che il paese arabo sta coltivando in Italia sono diversi. Basti pensare all’investimento da 500 milioni annunciato dalla Kia (Kuwait Investment Authority) per entrare in una nuova società con il Fondo Strategico Italiano, controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti. O alle mire su Cdp Reti, la società che detiene il 30% di Snam. Infine si consideri la gara vinta da Q8 qualche giorno fa per rilevare le attività italiane del colosso petrolifero anglo-olandese Shell, comprese 800 stazioni di servizio. Insomma, davvero un bel menù.

L’ultimo colpo
Di sicuro il Kuwait è passato all’incasso con il maxi-appalto del Tesoro italiano. La procedura era stata predisposta nei mesi scorsi dalla Consip, ovvero dalla centrale di via XX settembre che si occupa di approvvigionamento di beni e servizi per la pubblica amministrazione. L’aggiudicazione è intervenuta il 13 febbraio scorso, una decina di giorni dopo il termine della missione araba di Letta. Per carità, non ci sarà nessuna connessione diretta. Del resto la procedura di gara è stata lunga ed è iniziata ben prima che l’ex premier si recasse nel golfo arabo. Ma è un fatto che adesso la compagnia petrolifera Q8 ha “quagliato”. Ed è riuscita ad aggiudicarsi la magna pars di un appalto che ha raggiunto costi nettamente più elevati rispetto alle edizioni precedenti. Innanzitutto va premesso che gli attuali 15 lotti assegnati, per un totale massimo di 671 milioni di euro, riguardano una fornitura annuale di 545 milioni di litri di carburante alla pubblica amministrazione (tra cui anche le automobili di Stato, le auto delle forze dell’ordine, il gasolio per ospedali e Asl).

I costi salgono
Si dà però il caso che la precedente edizione dello stesso bando prevedesse un valore massimo di 468 milioni di euro per una fornitura stimata in 461 milioni di litri. E la commessa ancora precedente parlava di 415 milioni di euro per 402 milioni di litri. Insomma, in due anni il valore massimo della commessa, sempre di durata annuale, è aumentato di 256 milioni di euro, così come la “sete” di carburante ha subìto un incremento di 143 milioni di litri. Naturalmente alla base dell’aumento del valore dell’appalto c’è l’incremento che ha caratterizzato negli ultimi anni l’andamento del prezzo della benzina. Ma, come abbiamo visto, in realtà c’è stato anche un considerevole aumento delle stime di fornitura. La Consip, contattata all’epoca della predisposizione del bando da La Notizia, spiegò che l’incremento di litri di carburante è dovuto al fatto che nel frattempo è diventato obbligatorio per le pubbliche amministrazioni far riferimento alle convenzioni della società in riferimento a questa categoria merceologica.

Gli altri
Sui rimanenti 9 lotti della commessa, invece, gli altri concorrenti si sono spartiti le briciole. Due lotti sono andati agli spagnoli di Repsol, due alla Bronchi Combustibili, uno a francesi di Cofely, uno alla Transport e uno alla Europam.

Twitter: @SSansonetti