La Banca d’Italia boccia la Manovra Meloni

Il capo del servizio struttura economica della Banca d'Italia è intervenuto sulla Manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

La Banca d’Italia boccia la Manovra Meloni

“La politica di bilancio mira ad un’ulteriore riduzione del rapporto debito/prodotto nel triennio di programmato. Dato l’alto livello del debito pubblico, la richiamata incertezza sulle prospettive economiche e gli elevati livelli dei tassi di interesse, mantenere fermo questo obiettivo è una scelta necessaria”. È quanto ha detto il capo del servizio struttura economica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra.

“Dato il livello alto del debito pubblico, l’incertezza sulle prospettive economiche ed il livello alto dei tassi di interesse, l’obiettivo della riduzione del rapporto debito/Pil nel triennio è una scelta necessaria” ha segnalato Balassone.

I limiti ai pagamenti con il Pos e la tregua fiscale sono in contrasto con Pnrr: la Banca d’Italia boccia la manovra

“Le disposizioni in materia di pagamenti in contante – aggiungono da Bankitalia – e l’introduzione di istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”.

Senza il Reddito di cittadinanza nel 2020 ci sarebbero stati un milione di poveri in più

“L’introduzione del reddito di cittadinanza ha rappresentato una tappa significativa nell’ammodernamento del welfare del nostro Paese” e secondo l’Inps senza reddito nel 2020 ci sarebbero stati “un milione di individui poveri in più” ha detto il capo del servizio struttura economica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, in audizione alla Camera sulla manovra. L’attuale assetto, però, ha delle criticità soprattutto come misura di accompagnamento al lavoro, e la “riforma annunciata dal governo potrebbe rafforzare” questo aspetto, ha aggiunto.

In Manovra, segnala ancora la Bankitalia, alcune delle misure non connesse all’emergenza energetica “presentano aspetti critici che la Banca d’Italia ha più volte segnalato in passato con riferimento a misure analoghe. La discrepanza di trattamento tributario tra dipendenti e autonomi, e all’interno di questi tra quelli sottoposti a regime forfettario ed esclusi, risulta accresciuta”. “In un periodo di inflazione elevata la coesistenza di un regime a tassa piatta e uno soggetto a progressività come l’Irperf comporta un’ulteriore penalizzazione per chi soggetto a quest’ultimo”, ha detto.

Bankitalia: “39,2 miliardi è per noi la valutazione dell’importo lordo della Manovra”

“39,2 miliardi è per noi la valutazione dell’importo lordo della Manovra. Vedremo se nei prossimi giorni ci sarà da ragionare ulteriormente su questo aspetto” ha proseguito Balassone segnalando pure che “gli allegati tecnici alla Manovra sono stati resi disponibili mercoledì scorso: che ci sia qualche arrotondamento che potrà essere rivisto io non lo escludo”.

“In questo difficile contesto la congiuntura nel Paese ha mostrato per il momento una sostanziale tenuta. Gli indicatori più recenti puntano però a un indebolimento dell’attività per il trimestre in corso, in cui è proseguito il rialzo dell’inflazione”, ha aggiunto Balassone, segnalando, tuttavia, che il contesta resta “caratterizzato da rischi di natura estrema, le proiezioni economiche costituiscono un riferimento solo indicativo e che sviluppi drasticamente meno favorevoli di quelli prefigurati potrebbero realizzarsi a fronte di mutamenti repentini e imponderabili del contesto esterno”.

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