La battaglia per sconfiggere il Coronavirus è ancora lunga. Ma la strada è giusta. Speranza: “I facili ottimismi possono vanificare i sacrifici”

“Siamo un grande paese che ha svolto un lavoro serio, le prime misure sono state adottate il 22 gennaio e il 31 gennaio il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza. Siamo stati i primi a denunciare la possibilita’ di un’estensione del contagio”. E’ quanto ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’informativa in Senato. “Abbiamo adottato misure proporzionali all’estensione del contagio – ha aggiunto il membro del governo -, misure replicate da molti paesi del mondo. E’ stata ed è ancora durissima, contro un nemico invisibile e sconosciuto stiamo affrontando sfide inedite e difficilissime. La risposta c’è stata ed è tutt’ora in corso”.

“Attenzione ai facili ottimismi – ha aggiunto Speranza – che possono vanificare i sacrifici, attenzione a non confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessate allarme, siamo sulla strada giusta. La battaglia è ancora lunga, non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. La strada da percorrere è ancora lunga, senza il vaccino non sconfiggeremo mai il Covid. Per riaccendere i motori della nostra economia non si possono sbagliare i tempi, sono confermate fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni precedentemente adottate”.

“Dobbiamo uscire da questa crisi – ha detto ancora Speranza – più forti di come siamo entrati, avremo tempo e modo di valutare ogni atto, il servizio sanitario universale del nostra paese, è il patrimonio più prezioso che possa esserci su di esso dobbiamo investire con tutta la forza che abbiamo. Dobbiamo fare un investimento strategico sulla salute. A oggi ci sono 9.081 posti in terapia intensiva, con un incremento nell’ultimo mese del 75%. Sono stati triplicati i posti necessari a gestire l’emergenza Covid, con 26.424 posti in pneumologia, sono state favorite le nuove assunzioni, con 12 mila nuovi contratti relative al personale sanitario, e altri arriveranno”.

“Nella fase che arriverà – ha sottolineato il ministro -, quella della prudente uscita dalla chiusura totale, dovremmo valorizzare quanto usato ora sul campo, penso alla medicina sul territorio, penso alla necessita di massimizzare e velocizzare le capacità diagnostiche. Sarà decisiva la ricerca scientifica nella battaglia per sconfiggere il virus. Sarà il vaccino l’arma per sconfiggere il Covid-19, in questa battaglia l’Italia c’è e lo stiamo facendo con Aifa”.

“I nostri uomini – ha ricordato Speranza nel corso dell’informativa al Senato – hanno combattuto una battaglia difficilissima, nel campo degli approvvigionamenti, per gestire questa fase tutti devono sostenere il lavoro della Protezione Civile, Arcuri ha annunciato che sono stati chiusi importanti contratti di fornitura. Va monitorare lo stato di salute dei sanitari, anche attraverso l’uso intelligente dei tamponi”.