La Bce offre fiumi di liquidità illimitata ma le banche si accontentano

di Sergio Patti

Allora non è vero che i soldi non ci sono. La verità è che le banche non vogliono prestarli a famiglie e imprese. Il sospetto che le cose stessero così c’era da tempo. Ma ieri se n’è avuta la prova provata. All’asta della Banca centrale europea che offriva liquidità a lungo termine in quantità praticamente illimitta le 255 tra banche e pool di banche europee che hanno fatto richiesta si sono accontentate di appena 82,6 miliardi. La prima asta vincolata Tltro (Targeted Long Term Refinancing Operation) si è chiusa senza entusiasmi. È vero che da qui al 2016 ci saranno altri 7 appuntamenti e che in attesa dei nuovi stress test gli istituti non vogliono appesantire i loro conti, ma la cifra assegnata ieri è decisamente deludente e fa capire subito che il credit crunch non finisce qui.

POCHE ADESIONI
Ieri così la liquidità è stata assegnata con volume illimitato, accogliendo cioè tutte le richieste pervenute, al tasso fisso dello 0,15%. Dei 382 soggetti che ne avevano i requisiti, in rappresentanza di 1.372 banche di tutta l’Eurozona, 127 soggetti hanno proprio rifiutato di aderire al programma pensato da Draghi per migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, fornendo sostegno agli impieghi bancari all’economia reale,

STIMOLI INSUFFICIENTI
Tra le banche italiane, UniCredit ha ottenuto l’assegnazione di 7,75 miliardi di euro per l’Italia. La banca guidata da Federico Ghizzoni, confermando l’impegno a far ripartire l’economia diffusa nel Paese, ha ribadito ieri che l’importo sarà destinato per realizzare strumenti di finanziamento a favore delle imprese e delle famiglie e per stimolare le migliori condizioni di crescita e di sviluppo sul mercato italiano. UniCredit parteciperà anche alla prossima asta di dicembre per sottoscrivere ulteriori fondi destinati alla concessione di nuovi prestiti e finanziamenti, anche gli altri Paesi dove il gruppo è presente. In totale, l’ammontare massimo che la banca intende chiedere dovrebbe aggirarsi sui 12 miliardi di euro, compresi i 7,75 già ottenuti. Il Monte dei Paschi ha ottenuto invece 3 miliardi di liquidità. All’asta di dicembre, come già aveva anticipato l’amministratore delegato Fabrizio Viola, ci sarà un’ulteriore richiesta di 3 miliardi per arrivare ai 6 complessivi prefissati da Siena. Intesa Sanpaolo ha partecipato alla prima delle due operazioni iniziali di Tltro per un ammontare pari a 4 miliardi di euro. Per la banca l’importo massimo richiedibile è pari a circa 12,5 miliardi. Il restante ammontare è previsto venga richiesto nella seconda operazione, in calendario per dicembre. Il sistema del credito cooperativo italiano ha ottenuto invece circa 3 miliardi. Il finanziamento della Bce è stato concesso a Iccrea Banca, l’istituto centrale del credito cooperativo, ma servirà a soddisfare le esigenze di liquidità per gli impieghi di circa 270 Bcc. E altri 3 miliardi saranno chiesti a dicembre.