Dopo due decenni di governi di sinistra, la Bolivia svolta a destra

La Bolivia svolta a destra dopo due decenni di governi di sinistra. Per i sondaggi la sfida è tra Paz e Quiroga

Dopo due decenni di governi di sinistra, la Bolivia svolta a destra

Dopo due decenni di governi di sinistra e davanti a una crisi economica che appare senza uscita, la Bolivia svolta a destra. A scontrarsi al secondo turno delle presidenziali, secondo quanto indicano tutti gli istituti di sonaggio del Paese, saranno due candidati di destra. Con sorpresa di tutti, il senatore di centro-destra Rodrigo Paz, figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora (1998-1993), ha ottenuto la maggioranza attestandosi tra il 31,3 e il 31,6 per cento dei voti, secondo gli exit poll di Ipsos e Captura. L’ex presidente di destra Jorge “Tuto” Quiroga (2001-2002) lo ha seguito a ruota, conquistando tra 27,1 e il 27,3 per cento delle preferenze, secondo le stesse stime.

Il milionario Samuel Doria Medina, favorito in tutti i sondaggi fino a una settimana fa, è scivolato al terzo posto, oscillando tra il 19,5 e il 20,2 per cento dei voti. Le elezioni si sono svolte in un contesto di grave crisi economica, caratterizzata da una cronica carenza di dollari e carburante, mentre l’inflazione annua si aggira intorno al 25 per cento, un livello mai visto negli ultimi 17 anni.

Ritenuto responsabile della debacle, il presidente in carica Luis Arce, un tempo sostenuto dall’ex presidente Evo Morales (2006-2019), ma ora in conflitto con lui, ha rinunciato a candidarsi per un secondo mandato. Andronico Rodríguez, presidente del Senato, anche lui di sinistra, e il candidato del Movimento al Socialismo (Mas), al potere dal 2006, Eduardo del Castillo, non sono riusciti a conquistare il consenso degli elettori.

Dopo due decenni di governi di sinistra, la Bolivia svolta a destra

“Voglio un cambiamento. Penso che la sinistra ci abbia fatto molto male”, ha dichiarato Miriam Escobar, una pensionata 60enne. “Non c’è lavoro, non c’è benzina, non c’è gasolio, tutto è molto costoso”, si è lamentata dopo aver votato a La Paz. I candidati di destra hanno promesso di rompere con il modello statalista instaurato da Morales. Sotto la sua presidenza, la povertà è diminuita e il PIL è triplicato, ma il calo delle entrate del gas dal 2017 ha gettato il Paese nella crisi.

“È la fine di un ciclo”, ha dichiarato Jorge “Tuto” Quiroga dopo aver votato a La Paz. L’ingegnere, che ha ricoperto la carica di presidente ad interim per un anno (2001-2002), ha promesso “un cambiamento radicale” in caso di vittoria. Agustin Quispe, un minatore di 51 anni, ha tuttavia definito “Tuto” Quiroga un “dinosauro” e ha ribadito il suo sostegno a Rodrigo Paz, che ha concentrato la sua campagna elettorale sulla lotta alla corruzione e sulla riduzione delle tasse. “La Bolivia ha bisogno di stabilità, governabilità e di un modello economico incentrato sul popolo piuttosto che sullo stato”, ha dichiarato Rodrigo Paz dopo aver votato a Tarija, nel sud del Paese.

I due vincitori si affronteranno al ballottaggio il 19 ottobre, infliggendo alla sinistra la più grande sconfitta da quando Evo Morales è salito al potere.