La Consulentopoli infinita del governo Letta

di Carmine Gazzanni

Una pioggia di consulenze e incarichi esterni. Alla faccia della crisi, e delle sempre sbandierate esigenze di contenimento dei costi, i ministeri non sembrano affatto badare a spese quando si tratta di disporre contratti di collaborazione. A maggior ragione, poi, se i beneficiari dovessero essere amici di partito, ex parlamentari e politici trombati. Il ministero della difesa guidato da Mario Mauro, da questo punto di vista, è davvero all’avanguardia. L’ultimo consulente, assunto a inizio settembre, è stato l’avvocato Pier Fausto Recchia, nuovo “capo della segreteria del Sottosegretario di Stato alla Difesa Senatrice Roberta Pinotti” per un importo annuo lordo di oltre 52 mila euro. Sarà semplicemente un caso, ma Recchia nella scorsa legislatura era parlamentare Pd (proprio come la Pinotti) e ci avrebbe riprovato anche alle ultime politiche se non fosse stato escluso dalle parlamentarie democratiche dello scorso dicembre. Insomma, quello che sembra è che una volta entrati nel giro sia molto difficile uscirne. Un vero e proprio esercito che, se fino a ieri era protagonista della scena parlamentare, oggi si ritroverebbe senza alcun impiego istituzionale (e, ovviamente, relativo stipendio) se non fosse per le centinaia di consulenze disposte dai vari ministeri che, in tanti casi, fanno rientrare dalla finestra chi è uscito dalla porta.

I fedelissimi del ministro
Il caso di Recchia è tutt’altro che isolato. Al ministero della Difesa è in ottima compagnia. Tra le diciotto consulenze dello staff del ministro (per una spesa annua di circa 850 mila euro), infatti, spuntano anche altri trombati. Come Giorgio La Spisa, candidato con Mario Mauro di Scelta Civica alla Camera ma non eletto, che gode di una consulenza molto particolare: “ricerca delle migliori soluzioni per risolvere le problematiche connesse con una nuova attivazione della conferenza nazionale sulle servitù militari”. Difficile credere sia semplicemente un caso dato che, tra gli altri collaboratori, spicca anche il nome di Roberta De Marco (stipendio annuo da oltre 80 mila euro), per anni portavoce di Pierferdinando Casini e anche lei candidata senza successo alle scorse politiche alla Camera. Spazio, poi, anche agli assistenti di una vita, come Isabella Poldrugo e Federico Cerati, entrambi nello staff di Mauro ai tempi del Parlamento europeo. La prima gode oggi di un “incarico dirigenziale di livello non generale” di Capo Reparto presso l’Ufficio Legislativo (89 mila euro di stipendio annuo), oltre ad essere tuttora, stando al curriculum, anche “consulente amministrativo e organizzativo” del gruppo parlamentare di Scelta Civica. Il secondo, invece, è addetto alla segreteria particolare del ministro della Difesa (collaborazione da 32 mila euro), insieme a Giulia Valandro, l’anno scorso tirocinante proprio presso la segreteria di Mauro. Ancora più alto lo stipendio di Vittoria Venezia: 89 mila euro per l’incarico di capo ufficio “nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto”. Sarà l’ennesimo caso, ma anche lei ha lavorato al Parlamento europeo oltre ad aver scritto un libro nel 2009, “Guerra ai Cristiani”, proprio con Mauro.

I viceministri
E se il ministro ha pensato ai suoi, i viceministri hanno pensato ai loro. In perfetta logica bipartisan. Roberta Pinotti, oltre ad aver chiamato l’ex parlamentare Recchia, ha trovato un posto anche ad Alberto Pandolfo, suo collaboratore dal 2008 oltreché consigliere comunale di Genova (in quota, ovviamente, Pd), e a Guendalina Dainelli la quale, in passato, ha curato l’ufficio stampa di pezzi da novanta del Partito Democratico, da Gianclaudio Bressa a Walter Veltroni. Non è stato da meno l’altro viceministro, il pidiellino Gioacchino Alfano. Tra i suoi collaboratori, infatti, spicca Nicola Mercurio, abatese come lui e molto legato al Pdl campano, tanto che in passato è stato autista e collaboratore di Nicola Cosentino prima di ricevere dal governo Berlusconi e dall’ex ministro Bondi una consulenza da 70 mila euro, per alcuni molto discutibile, per il sito archeologico di Pompei.

 

Trombati, ex sindaci e assessori. I ministeri aprono le porte a tutti

Ministero che vai, consulenti (a palate) che trovi. In questi primi mesi di governo il titolare del Viminale, Angelino Alfano, non è certo rimasto con le mani in mano. E ha imbarcato come collaboratori due membri del Pdl agrigentino, patria dello stesso ministro: l’ex sindaco Aldo Piazza e l’ex assessore comunale Davide Tedesco. Stesso discorso anche per viceministri e sottosegretari. Filippo Bubbico ha pensato bene di nominare suo segretario particolare l’ex parlamentare democratico e dalemiano di ferro Ugo Malagnino (noto per la sua presenza alla famosa cena elettorale in Puglia offerta da Giampy Tarantini). Il sottosegretario Gianpiero Bocci (anche lui Pd) ha affidato incarichi a Sara Righetti, sua assistente parlamentare dal 2010, e a Paolo Martellini e Gerardo Testoni, due ex collaboratori di un suo compagno di partito, Beppe Fioroni. Altra consulenza ad hoc pare anche quella affidata dall’altro sottosegretario Domenico Manzione. In un’intervista rilasciata a “Report” l’ex magistrato ha ammesso di essere arrivato lì “per indicazione derivante da Renzi”. Sarà l’ennesimo caso, ma tra i suoi collaboratori ritroviamo un altro renziano della prima ora come Gabriele De Giorgi.

Ambiente targato Pd
Anche Andrea Orlando, titolare del ministero dell’Ambiente, in quanto a consulenze non è stato affatto parsimonioso. Sommando tutti i quindici incarichi di collaborazione, infatti, la spesa annua totale è di oltre 883 mila euro. Niente male. Soprattutto se si pensa che molte di queste consulenze sono andate a uomini dello stesso partito di Orlando. Come Giulio Calvisi, deputato fino alla scorsa legislatura e ora collaboratore presso l’ufficio di Gabinetto per un importo che tocca i 100 mila euro tondi. Appena dieci mila euro in meno, invece, per Luigi Coldagelli, in passato portavoce del segretario Pd (prima di Veltroni, poi di Franceschini). Consulenze da circa 60 mila euro annui anche per l’ex assistente parlamentare del ministro Orlando, Laura Cremolini, e per l’ex assessore abruzzese Michele Fina.

Gli amici della Bonino
Alla Farnesina la musica non cambia. Capo segreteria è Filippo Nicolis di Robilant (per lui quasi 130 mila euro), da sempre vicino ai Radicali (nel ’94 fu nominato membro della commissione europea dopo essersi candidato al Parlamento proprio con la Lista Pannella) e membro, con Emma, dello Iai (Istituto Affari Internazionali); segretario particolare del ministro è Sabrina Gasparrini, assistente della Bonino dal 2002 e webeditor del suo sito ufficiale. Consulente del viceministro Marta Dassù è invece Roberto Menotti: la prima è membro di spicco dell’Aspen Institute e direttore della rivista di riferimento “Aspenia”; il secondo, manco a dirlo, è il vicedirettore.

Gli altri dicasteri
A Palazzo Piacentini, sede del ministero della Giustizia, c’è tanto Udc tra le collaborazioni. Roberto Rao, parlamentare centrista fino alla scorsa legislatura (prima ancora era stato portavoce di Casini al tempo della sua presidenza della Camera), oggi è “consigliere per le tematiche sociali e della devianza” (51 mila euro annui); mentre Carlo Romano, in passato “ghostwriter” dell’Udc e portavoce di diversi centristi di punta (da Tabacci a Vietti), ora collabora direttamente con la segreteria del ministro. Anche il sottosegretario Giuseppe Berretta (Pd) ha pensato bene di non farsi mancare nulla. E allora ecco una consulenza per Luca Spataro, fino a pochi mesi fa segretario provinciale a Catania (città dello stesso Berretta), e un’altra per Patrizia Papale che addirittura lavora col centrosinistra dai tempi del Pds. Alla Salute ha trovato spazio Fabio Mazzeo, fino a ieri capo ufficio stampa del gruppo parlamentare Pdl e nome forte del centrodestra messinese. All’Istruzione, invece, oltre a uomini molto vicini al Pd (come il filosofo Alessandro Aresu), consulenze anche per Lucia Ritrovato che alle scorse politiche ha curato l’ufficio stampa di Scelta Civica, e per Vincenza De Iudicibus che dal 2009 per quattro anni si è occupata della comunicazione del gruppo parlamentare dell’Udc e che oggi è collaboratrice del sottosegretario Galletti, ovviamente targato Udc.