La crescita italiana non decolla, quella europea invece accelera. Da una parte c’è l’Istat che conferma per i prossimi due anni un Pil da zero virgola, dall’altra c’è l’Eurostat che certifica una corsa inaspettata per Eurozona e Ue nel primo trimestre dell’anno. Ma andiamo con ordine, partendo dalle Prospettive per l’economia italiana dell’istituto di statistica. Il Pil crescerà dello 0,6% quest’anno e dello 0,8% nel 2026. Si resta lì, intorno allo 0,7% registrato nei due anni precedenti. E con una revisione al ribasso rispetto allo 0,8% previsto a dicembre.
L’Italia, insomma, non accelera. Il dato positivo viene dall’aumento sostenuto della domanda interna. A cui però fa da contraltare una domanda estera che fornisce un contributo negativo in entrambi gli anni: rispettivamente -0,2% e -0,1%. Lo scenario, per la domanda estera, sconta una possibile attenuazione nella seconda parte dell’anno anche a causa dell’incertezza legata ai dazi Usa. Le tariffe, infatti, avranno “un impatto negativo sul commercio mondiale e sulle prospettive di crescita internazionali”.
Tornando in casa, invece, è atteso che i consumi privati nel nostro Paese continuino a crescere a ritmi stabili, ma moderati: +0,7% sia per il 2025 che per il 2026. Un dato comunque positivo dettato dal trend di crescita delle retribuzioni e dell’occupazione, ma con una maggiore propensione al risparmio che frenerà le spese, nonostante un rallentamento dell’inflazione legato alla discesa dei listini dei beni energetici. In chiaroscuro il dato sull’occupazione: la crescita non si ferma, ma sarà minore rispetto agli scorsi anni. Ci si attende una salita dell’1,1% nel 2025 e dell’1,2% l’anno dopo.
La crescita italiana arranca, quella europea accelera
Sempre ieri sono arrivati i dati Eurostat sul primo trimestre: il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti sia nell’Eurozona che in Ue. Una revisione che raddoppia la crescita, considerando che la precedente stima si fermava allo 0,3%. La stessa percentuale a cui, invece, l’Italia resta inchiodata nel primo trimestre dell’anno, crescendo molto meno della media europea. Nel quarto trimestre del 2024, invece, il Pil era cresciuto dello 0,3% nell’Eurozona e dello 0,4% in Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente invece la crescita è stata rispettivamente dell’1,5% e dell’1,6%.
Tra i singoli Stati membri, il maggior incremento del Pil rispetto al trimestre precedente è stato registrato in Irlanda (+9,7%), seguita da Malta (+2,1%) e Cipro (+1,3%). All’opposto, i maggiori cali hanno riguardato Lussemburgo (-1%), Slovenia (-0,8%), Danimarca e Portogallo (-0,5%). Passando poi al numero di occupati, la crescita nell’area dell’euro è stata dello 0,2% nel primo trimestre, mentre nell’Ue il dato è stabile rispetto ai tre mesi precedenti. A livello tendenziale, invece, l’occupazione è cresciuta dello 0,7% nell’Eurozona e dello 0,4% nell’Ue.