La crisi arriva anche alla fiera dell’est

di Andrea Cemenini

In questi tempi che vedono il nostro portafoglio appiattirsi sempre di più, sono innumerevoli le persone che frequentano i mercati rionali. Seppur con prezzi decisamente più alti di qualche anno fa, appaiono infatti ancora più convenienti di supermercati e grandi magazzini. Frutta, verdura, prodotti domestici…l’immagine tipica della signora che va in cerca dell’occasione di giornata è ben chiara nella mente di tutti. Ma in un mondo dove le abitudini, e soprattutto le tendenze, si stanno sempre più evolvendo e diversificando, non è difficile trovare bancarelle che si riempiono di merce elettronica, in genere di seconda mano.

A Milano, a detta di tutti, vi è un posto che pare essere una sorta di paradiso per questo tipo di affari. E’ il mercato di San Donato, quartiere sud-est del capoluogo lombardo, che la domenica mattina si popola e anima di migliaia di persone. Il motivo è semplice: qui si vendono prevalentemente oggetti hi-tech, insieme comunque a tantissimi altri prodotti, che spaziano dall’utensileria da giardino alle auto usate. Il chiacchiericcio su questo luogo nasce dal fatto che beni molto in voga in questo periodo come smartphone, tablet e notebook sono offerti a prezzi stracciati, andando subito a ruba. Che è il termine più appropriato, perché un’altra particolarità, nonostante gli improvvisati commercianti sostengano il contrario, è quella che molti dei prodotti presenti siano stati rubati. Tant’è che la polizia in molti occasioni consiglia a chi è stato derubato di andare direttamente a San Donato per ritrovare la merce ed eventualmente riacquistarla. Insomma, a parte quest’ultimo punto, se questo mercato offre così tante offerte perché non ne approfittarne come dicono tutti?
Il mercato è proprio ad un passo dalla fermata della metropolitana, dalla quale si possono scorgere i centinaia di tendoni bianchi delle bancarelle, tutti ammassati quasi a comporre un enorme foglio bianco. Al di fuori, volanti della polizia osservano l’enorme via-vai che si è creato, con migliaia di persone che entrano ed escono dall’ingresso principale. Appena si varca la soglia, infatti, si è immersi in un’altra realtà. Voci est-europee ed arabe ti accolgono in un guazzabuglio di tende e oggetti di tutti i tipi dove però, come detto, è la tecnologia a farla da padrone.
Oltre al paninaro di turno, infatti, la prima tenda avvistata mette in risalto una televisione a schermo piatto, appoggiata su un grande telo un po’ come fanno i venditori ambulanti in spiaggia con le borse tarocche.
La curiosità è tanta, come la sorpresa di fronte alla richiesta del ragazzo, presumibilmente di origine arabe, di 350 euro per la suddetta tv. L’apparecchio presenta qualche ammaccatura e un po’ di graffi, ed è un modello di almeno tre-quattro anni fa. Alla cifra proposta possiamo trovarla nuova e con tante funzioni in più.
La fiera è una sorta di spirale, tanta gente che si accalca e che ti fa pensare di essere in un vero e proprio labirinto, in cui è davvero facile perdersi. I negozianti sono quasi tutti stranieri: romeni, arabi, marocchini, ucraini…arrangiati alla meglio, con lenzuola o baracchini. Il tema del giorno sembrano essere comunque i notebook. Appoggiati su tavolini, ne scorgiamo ad ogni metro. Anche qui però, c’è un amara sorpresa, rispetto a ciò che si dice in città. Computer obsoleti a cifre improponibili, e addirittura senza batterie. Tutti ovviamente rovinati e di dubbia provenienza. L’apice viene raggiunto quando un iMac del 2002, con 80 GB di hard disk, ci viene offerto a 500 euro. Inutile dire che è una valutazione spropositata, ma il proprietario non ne vuole sapere di abbassare il prezzo e si infastidisce tantissimo alla richiesta, a tal punto da urlare qualcosa di incomprensibile.
Cambiando genere, la musica rimane la stessa. Anche gli smartphone, ricercatissimi, non sono davvero dei grandi affari come la maggior parte delle persone pensava parlando di questo luogo. iPhone 3G senza scatola e con il vetro completamente rotto sono venduti a non meno di 200 euro. Da evidenziare anche un iPhone 5 venduto a 400 euro: in quel caso sarebbe stato a very nice bargain ma il cellulare, che esternamente pareva identico all’originale, era solo un’infima copia, visto che il sistema operativo non era certo IOS. Il venditore, che aveva pure un cartello con scritto che offriva assistenza tramite un numero di telefono, stava per raggirare addirittura un anziano signore, in procinto di acquistare lo smartphone prima di essere fermato dall’intervento di un ragazzo che osservava la scena.
Continuando a girare il mercato, si possono anche trovare in vendita motorini, forni elettrici, trapani, caffetterie, blu-ray, biciclette…insomma ogni tipo di cianfrusaglia a prezzi decisamente più alti del mercato, o non convenienti.
Tornando però agli articoli elettronici, anche i tablet finiscono sulle bancarelle, come nel caso di un venditore russo che offriva i suoi due dispositivi per la modica somma di 170 euro. Tablet di marca sconosciuta e senza caricabatteria, di cui uno è finito nelle mani di un ragazzo con 10 euro di sconto, visto che non aveva altro nel portafogli.
Insomma, la delusione è tanta per come era stato descritto questo “discount” vivente, e ce lo conferma anche la clientela: “Qualche anno fa la gente veniva addirittura con i carrelli per quanto comprava. Tv, lavatrici, computer…certo, magari si chiudeva un occhio sul fatto che era merce rubata, però ogni domenica vedevi di tutto. Ora è già tanto se è ancora frequentato”, racconta una signora che dice di bazzicare abitualmente questo luogo da un po’ di anni. “La gente ci mette comunque sempre piede perché attratta dalle voci che girano a Milano, e molti vengono anche raggirati. Ormai non ci sono più tante occasioni, i venditori hanno alzato incredibilmente i prezzi e quando si viene qua bisogna stare pure attenti a non farsi scippare” afferma un altro signore, mentre una ragazza scherza “c’è crisi anche per loro magari”. Non sappiamo se sia per questo che i prezzi siano così alti, soprattutto per prodotti così scadenti, di certo le voci che circolano a Milano risultano infondate ed alimentano un giro d’affari illecito, che vede San Donato come uno dei maggiori centri milanesi dove acquistare merce rubata. Come detto poi, il rischio è che chi venga qua possa anche essere anche abbindolato sui presunti prodotti elettronici, antiquati o rovinati e magari non corrispondenti agli originali. Il dato confortante, è che almeno a queste cifre le persone tornano a casa a mani vuote. Il paninaro, quello all’ingresso, sembra essere l’unico con il sorriso in bocca, perché all’ora di pranzo i veri affari li fa lui. Alla fine, alla fiera dell’est, l’unica cosa conveniente da comprare è davvero un topolino per due soldi.