La Grecia pesa ancora sui titoli bancari. Il possibile default di Atene continua a creare nervosismo su tutte le piazze finanziarie europee

Chiusura in lieve ribasso ieri per le principali Borse del Vecchio Continente mentre si attendono novità sul fronte della crisi in Grecia, sempre più alle prese con problemi di liquidità. Il capoeconomista della Bce, Peter Praet, ha spiegato che nella valutazione dell’Eurotower le banche elleniche rimangono solvibili ma ha ammesso che esiste una situazione di stress. Il nervosismo sui mercati dunque resta. E a Milano al termine della giornata il Ftse Mib ha perso lo 0,50% mentre il Ftse All Share ha ceduto lo 0,54%. Male anche Parigi (-0,71%) e Francoforte (-1,26%) mentre Londra è riuscita a chiudere in rialzo dello 0,18%. Fra i titoli quotati a Piazza Affari, da segnalare il ribasso del 4,43% accusato da St Microelectronics. Secondo gli analisti di Intermonte, Stm risente negativamente dei risultati della concorrente Texas Instruments che ha riportato risultati e indicazioni per il secondo trimestre peggiori delle attese. Fra le altre blue chip, da segnalare il ribasso del 3,74% registrato da Salvatore Ferragamo alla vigilia dell’assemblea degli azionisti. Il gruppo fiorentino resta comunque fra quelli che hanno messo a segno uno dei maggiori progressi da inizio anno – oltre il 40% – fra i titoli a maggiore capitalizzazione.

VENDERE
Nel settore bancario, Mps ha perso l’1,56% pagando la decisione di Moody’s di abbassare il giudizio del debito della banca da B1 a B3, con outlook negativo. Fra gli altri titoli del comparto, chiusura in rosso per Bpm (-1,80%), Bper (-0,35%), Unicredit (-0,64%), Mediobanca (-0,70%) e Intesa Sanpaolo (-0,91%). Bene invece Banco Popolare (+0,51%). Fuori dal listino principale, sale Banzai (+2,51%) dopo i conti del primo trimestre.