La Lombardia è allo stremo. Fontana: “I numeri continuano a crescere: siamo vicini al momento in cui non avremo letti di rianimazione”

“I numeri continuano a crescere: siamo vicini al momento in cui non avremo letti di rianimazione”. E’ quanto ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a SkyTg24, spiegando che il problema principale nell’emergenza Coronavirus in corso, sopratutto in Lombardia (qui i dati sulla diffusione del Covid-19), “è recuperare respiratori”. “Sono infatti – ha aggiunto il governatore lombardo – l’elemento essenziale per la costruzione di un ospedale da 500 posti nei padiglioni della Fiera di Milano”. Nel frattempo, ha aggiunto, “si cerca di recuperare altri letti negli ospedali. E spero che riescano ancora per qualche giorno a compiere questi miracoli”.

“Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. E’ difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti” ha spiegato, sempre a SkyTG24, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

“Credo che ci sia una percezione sbagliatissima a Roma – ha detto ancora Fontana – e non solo. Sentivo in tv un medico di Genova, faceva i discorsi di chi non ha coscienza di cosa succede, perché la situazione è oggettivamente gravissima, il virus è subdolo, scompare e ricompare e colpisce duro. Siamo agli sgoccioli dei letti per la terapia intensiva, l’assessore mi dice che sono poche decine. Per questo noi avevamo fatto alla Protezione civile una proposta e ci avevano appoggiato. Loro avrebbero recuperato personale e ventilatori, noi i locali preparati come un reparto ospedaliero”.

“Abbiamo già il progetto di massima al Padiglione 1 e 2 della Fiera. Ora – ha detto ancora a Repubblica il presidente della Regione Lombardia – non è colpa di nessuno e i ventilatori non si trovano e i medici mancano. Il virus al 90% dei casi non è grave, ma a un 10% della popolazione causa una gravissima polmonite. Per questi malati serve un letto per la rianimazione, anche per una dozzina di giorni, e la crescita dei contagi porta all’esaurimento dei letti. Noi in due settimane ne abbiamo creati 300, e li abbiamo aggiunti ai 650 che già c’erano, puoi fare miracoli ma esistono studi seri che parlano di 4 mila persone da ricoverare in terapia intensiva in Italia a breve”.

“Noi – ha concluso Fontana – siamo i primi a essere finiti nello tsunami, anche la signora Merkel si è detta disposta a collaborare e se lo fa le dirò grazie per tutta la vita. Insomma, il ‘modulo’ studiato da Regione e Fiera Milano può servire per tutta l’Europa e fuori dall’Italia l’hanno compreso. E se da noi passerà l’emergenza, i malati da altre regioni potranno trovare qui il posto che non hanno a casa loro”.

Per far fronte all’emergenza, Consip fa sapere di aver già ordinato 3.800 ventilatori polmonari, ne ha reso disponibili in pronta consegna ulteriori 300, e ha contrattualizzato forniture per oltre 30 milioni di mascherine chirurgiche, più di 7 milioni di guanti, oltre 13 milioni di tute, calzari, cuffie e camici (ancora da assegnare da parte di Protezione Civile) e per oltre 390 mila tamponi e più di 260 kit diagnostici corrispondenti a oltre 67 mila test. Dei 3.800 ventilatori polmonari ordinati, evidenzia ancora Consip, i primi 329 sono con consegna a 3-7 giorni e oltre 3.500 a 15-45 giorni. Per gli ulteriori 300 ventilatori resi disponibili in pronta consegna è stata individuata l’azienda Siare Engineering di Bologna, che ha perfezionato un apposito accordo con la Protezione Civile.