Riarmo, russofobia, sostegno all’eccidio di Gaza. In tutte queste follie c’è una cosa che non capisco: quando i nostri politici, al governo o all’opposizione, sostengono le decisioni più impopolari, si rendono conto che sono sbagliate o agiscono in buona fede?
Katia Corsari
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Gentile lettrice, agiscono in malafede. Le classi politiche europee sono, sì, stupide, ma non tanto da non capire concetti elementari. Le faccio qualche esempio. La Schlein ha pubblicato un libro autobiografico in cui, raccontando la storia dei nonni ebrei costretti alla fuga da Kiev negli anni delle persecuzioni naziste, solleva forti dubbi sulla democraticità dell’Ucraina odierna. Assurta alla guida del Pd, però, ignora il suo stesso pensiero e si adegua alla verità unica che, in ossequio ai poteri forti (Ue, Nato, Usa), dipinge l’Ucraina “democraticissima”. Altro esempio: Salvini è insignito del premio Amico di Israele. Ebbene, pensa che ne faccia sfoggio? Assolutamente no. La sua pagina Facebook, oltre 5 milioni di follower, ignora totalmente la notizia. Il motivo è ovvio: quel premio conferitogli dal governo etnocida è un marchio d’infamia. Non che Salvini se ne vergogni, badi bene, ma sa che un ostentato legame con Israele finirebbe per danneggiarlo politicamente: potrebbe costargli parecchi voti. Il suo silenzio social ne è una fragorosa ammissione. Però può scommetterci: in futuro non esiterà a difendere di nuovo, come ha fatto finora, il governo israeliano, che è pur sempre l’epicentro del potere americano-sionista. E chi se ne importa di massacri, stragi e ogni altro delitto contro l’umanità. Questa non è malafede?