La Procura vuole vederci chiaro sulle spese del sindaco Marino. Aperto un fascicolo dopo l’esposto presentato da Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle spese del sindaco della Capitale, Ignazio Marino. Non ci sono ipotesi di reato e nemmeno indagati. Gli accertamenti sono partiti dagli esposti del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia che hanno puntato il dito sulle spese di rappresentanza fatte dal sindaco con la carta di credito del Campidoglio. Tra le spese ritenute poco congrue con il ruolo ricoperto ci sono cene istituzionali nei weekend o nei giorni di festa avvenuti soprattutto nel ristorante sotto casa, spuntini serali fatturati cinque mesi dopo averli consumati, convivi con medici del Gemelli, chirurghi stranieri e parlamentari vari. Quelle contestate sono spese di rappresentanza di un anno che si aggirano sui 150mila euro. Per l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, si tratta soltanto di un “atto dovuto” in seguito alla presentazione di una denuncia.