La Raggi non fa sconti. Sulla sicurezza Salvini è un bluff. Troppi gli agenti che mancano in una Capitale vastissima e che ospita eventi a rischio

Questa volta qualcosa nel dispositivo di sicurezza della Capitale ha davvero fatto cilecca. Ma se molti si chiedono di chi siano le responsabilità o quali siano i veri problemi che tormentano la città eterna, ad avere le idee chiare sembra essere la sola sindaca Virginia Raggi che è tornata a tuonare contro lo scarso numero di agenti presenti sul territorio. “In questo momento ho la necessità di esprimere il mio cordoglio nei confronti della famiglia di questo giovanissimo ragazzo di 35anni, morto nell’esercizio del proprio dovere. È qualcosa di estremamente doloroso” ha esordito la prima cittadina in quello che sembrava un commento di quelli che tipicamente si fanno in occasione di tragedie come quella costata la vita al carabiniere Mario Rega Cerciello (leggi l’articolo).

Subito dopo, però, ha spiegato qual è il vero male che stritola la città: “A Roma mancano ancora 2mila agenti di polizia municipale e probabilmente anche se arrivassero non sarebbero comunque sufficienti per riuscire a coprire la città in maniera significativa”. Questo perché ad essere in difetto sono anche e soprattutto le forze di competenza del Viminale, ossia agenti della polizia di Stato e carabinieri.

VENTI DI GUERRA. Una dichiarazione che per certi versi sembra essere il secondo round, dopo quello di due giorni fa durante il blitz a Casapound, della sua personale battaglia che la vede contrapposta al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Del resto che tra i due i rapporti non siano mai stati idilliaci è cosa ben nota. Come anche il fatto che con il tempo le cose sono addirittura peggiorate, specie dal momento in cui il leader della Lega, senza farne mistero, aveva lanciato la sua personalissima opa per conquistare la Capitale alle prossime elezioni comunali.

GOCCIA NEL MARE. Uno scontro dialettico che ha spesso visto il ministro dell’Interno lanciarsi in promesse roboanti, spesso rimaste disattese. Come quella di dicembre 2018 quando, con un annuncio in pompa magna, aveva risposto alla richiesta d’aiuto della sindaca grillina annunciando l’arrivo, nel 2019, di 254 agenti tra poliziotti e carabinieri. La classica goccia nel mare, buona più per far breccia negli elettori durante la campagna elettorale che per risolvere il problema sicurezza, che ironicamente non è mai stata trasportata nella realtà tanto che la Raggi, in diverse occasioni, ha ricordato questa promessa mancata. E ieri, in una giornata drammatica, è tornata a ribadirlo in modo piuttosto diretto affermando che “per quanto riguarda la mia polizia locale, mi riferisco a quella al servizio del Campidoglio, noi cerchiamo di presidiare il territorio in ogni modo”. Il tutto andando ben oltre gli aspetti che competerebbero alle forze di Roma Capitale come precisato dalla sindaca con una decisa e finale stoccata: “Noi non ci occupiamo di sicurezza ma cerchiamo di farlo dando supporto alle altre forze dell’ordine”.