La riforma della giustizia approda in Consiglio dei ministri ma la riunione viene subito sospesa. Di Maio: “Nessuno la blocchi”

Prima fumata nera per la riforma della giustizia civile e penale fortemente voluta dal ministro Alfonso Bonafede. L’esame del testo del disegno di legge delega di riforma, oggetto di scontro tra Lega e M5S, doveva essere analizzato oggi, alle 15, ma la riunione del Consiglio dei ministri è stata sospesa poco dopo l’inizio. Una sospensione che sembra legata alla necessità di sciogliere alcuni nodi riguardanti la stessa riforma. Poco prima dell’inizio del Cdm, il premier Giuseppe Conte ha incontrato i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Sto sentendo troppi no dalla Lega – aveva detto in mattinata Di Maio – mi auguro che arrivi qualche sì. E’ sicuramente una proposta che si deve approvare in Consiglio dei ministri e non vedo perché la Lega si debba opporre. Sono anni che si dice che si devono ridurre i tempi dei processi. Ci siamo, approviamola”. “Oggi – ha poi aggiunto ancora il leader M5S su Facebook – il nostro Alfonso Bonafede porta in Consiglio dei ministri una riforma epocale sulla giustizia. Una riforma che sanziona i magistrati che perdono tempo e che riduce drasticamente i tempi dei processi civili e penali rilanciando investimenti e crescita. Basta indagati a vita, chi sbaglia paga e subito. Basta aspettare anni prima di essere risarciti. Basta con le spartizioni di potere al Csm. Mi auguro nessuno pensi di bloccarla, sarebbe un grave danno al Paese”. Il ministro Bonafede “ci mette pure la buona volontà”, ha replicato poi Salvini, ma la sua “cosiddetta riforma della giustizia è acqua”, sottolineando che serve una riforma “vera, imponente, storica e decisiva”. Questo testo, ha aggiunte il leader del Carroccio, “non è quello che gli italiani si aspettano”.