La rivolta delle donne Pd fa tremare Zingaretti. Il segretario sotto processo. Ma per colpirlo ormai ogni scusa è buona

La rivolta delle donne Pd fa tremare Zingaretti. Il segretario sotto processo. Ma per colpirlo ormai ogni scusa è buona

Pd alle prese con una rivolta delle donne. Neppure una di loro è stata scelta come ministro da Mario Draghi e le esponenti dem non ci stanno all’ennesimo passo indietro sul già delicato fronte della parità. Una battaglia che vede in prima fila la senatrice Monica Cirinnà: “Donne del Pd, ora basta: sfondiamo le porte che altrimenti resteranno chiuse”.

Con tanto di attacco diretto al partito e di conseguenza al segretario Nicola Zingaretti: “La mia sfida sta in una domanda, nella formazione di questo governo difficile, fatto di equilibri tra pluralità diversissime, il Pd ha inteso garantire, nella formazione della delegazione, gli equilibri interni tra correnti?”.

Sulla stessa linea l’ex ministro Valeria Fedeli, secondo la quale l’assenza di donne dem nella squadra di governo è uno schiaffo all’impegno sulla parità messo nel Recovery e alla storia Pd. Un fronte sostenuto anche da Emma Bonino: ‘’Le donne possono imparare per l’ennesima volta che non bisogna aspettare di essere cooptate per gentile concessione, ma che è un problema che necessita un’attenzione duratura e persistente”.

A criticare il partito sulla mancata nomina di ministre è infine anche l’ex sottosegretario all’ambiente Roberto Morassut, che senza troppi giri di parole sostiene: “Il problema è il partito. Che cosa è il Pd e la natura della sua vita interna. Nel 2016, dopo la sconfitta al referendum costituzionale, dissi in più occasioni che era giunto il momento di aprire una Costituente”. Tira una brutta aria per Zingaretti.