La rivoluzione di Finmeccanica

Di Carola Olmi

La profonda trasformazione organizzativa è solo il primo passo della missione assegnata dal Governo al capo azienda di Finmeccanica, Mauro Moretti. L’obiettivo è rivitalizzare la società, ma anche riposizionarla sul mercato, dove oggi è leader – con non pochi acciacchi – in un settore vasto che va dall’aerospazio agli armamenti, dai trasporti su rotaia a un sistema complesso di gestione dei rifiuti, come il chiacchieratissimo Sistri. A svelare il compito assegnato dal Presidente del Consiglio allìepoca della sua designazione alla guida del gruppo, è stato ieri lo stesso Moretti parlando con i giornalisti al salone dell’aerospazio di Farnborough, vicino Londra. Una strategia che passa anche attraverso il processo di divisionalizzazione del gruppo.

Tempi stretti
“Abbiamo già costituito una task force – ha spiegato Moretti – che sta guidando la divisionalizzazione. Entro il mese di luglio rivedremo tutta la parte delle strutture centrali. Costituiremo tre centri di coordinamento. Uno su ricerca e sviluppo tecnologico, uno su gestione per il controllo degli investimenti e uno sullo sviluppo strategico, business e marketing per avere un framework. Per la divisionalizzazione ci prenderemo tutto il tempo necessario per non sbagliare. È un processo in progress e andremo anche nel 2015 per completare l’intero processo. La transizione tra un assetto e l’altro consentirà risparmi per almeno il 20% grazie a riduzioni di costi e sinergie’’.

Piano industriale
Anche il nuovo Piano industriale costituirà un tassello importante di questa nuova strategia. “La cosa più importante del Piano industriale sarà dove investire”, ha confidato Moretti, confermando che il nuovo Piano vedrà la luce a fine anno. “L’obiettivo del nuovo corso – ha aggiunto il manager descrivendo quale sarà la strategia generale per gli investimenti – è rafforzare dal punto di vista economico, finanziario e industriale. Il problema è come e dove investire, selezionando gli investimenti. Oggi abbiamo troppe cose da fare e la competizione è fortissima. Il problema è che non abbiamo risorse per investire in tutti i settori e Finmeccanica deve decidere dove concentrare le risorse. Dobbiamo concentrarci su poche cose ad alto contenuto tecnologico e ad alta redditività”. Per quanto riguarda poi le società che non sono rientrate nel processo di divisionalizzazione, ovvero il settore dei trasporti, AnsaldoBreda e Ansaldo STS e Drs, Moretti ha spiegato quale saranno le prossime mosse. Per AnsaldoBreda, “la data room è aperta da un mese fino alla fine di luglio – ha detto Moretti – e chiederemo di fare offerte vincolanti per ragionare su cose concrete. A settembre valuteremo le proposte e saremo in grado di valutare tutte le offerte che ci sono per arrivare a decidere”. Per Drs, invece si punta ad un alleggerimento della compagnia delle attività no core. “Ci sono delle piccole attività – ha detto – che non sono di core, per quelle qualsiasi momento è opportuno per un alleggerimento’’. Anche per Fata, società diversificata operante nel campo della progettazione e realizzazione di impianti industriali completi, il destino sembra essere la dismissione. “Probabilmente al prossimo Cda – ha detto Moretti – porterò il problema delle dismissioni di Fata, perchè non c’entra nulla con il nostro core business. Infine, la nuova filosofia sul programma per lo sviluppo dell’F35, il caccia di nuova generazione della Lockheed Martin al quale partecipa anche Alenia Aermacchi, con il tenativo di realizzare più parti dell’aereo con valore tecnologico aggiunto. l’obiettivo è che la nostra industria non faccia solo parti di struttura, ma anche quelle pregiate e questo può aprire campi importanti come è successo per l’Eurofighter.