La rivoluzione immobiliare: con la direttiva Ue lavori su 5,5 milioni di edifici

La direttiva case green porterà a una vera e propria rivoluzione immobiliare: in Italia dovranno essere ristrutturati 5,5 milioni di edifici.

La rivoluzione immobiliare: con la direttiva Ue lavori su 5,5 milioni di edifici

La direttiva Ue sulle case green è destinata a rivoluzionare il settore immobiliare in Italia. In pochi anni dovranno essere riqualificati “oltre 500mila edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati”, quelli che oggi hanno “prestazioni più scadenti”. E ognuno di questi è “composto da una o più unità immobiliari”. Senza contare, in questa stima, le nuove costruzioni.

Le cifre le fornisce la Fillea Cgil, ricordando che entro il 2030 dovranno essere ridotti del 55% i consumi energetici attraverso la ristrutturazione degli edifici con peggiori prestazioni dal punto di vista energetico. In particolare, spiega la sigla, “le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili in classe F e G e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa. Cioè il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato”. 

Direttiva case green, rivoluzione immobiliare con la riqualificazione degli edifici

I costi, quindi, ci sono, ma l’approvazione della direttiva è per Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, “una notizia positiva: ora dobbiamo però attrezzarci come sistema paese in termini industriali, normativi e finanziari, per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e ammodernamento del patrimonio pubblico e privato e per avere lavoratori professionalizzati, imprese qualificate e produttori nazionali di materiali e tecnologie”.

La richiesta al governo è di aprire subito un confronto con le parti sociali e i professionisti per settore per predisporre il piano nazionale di ristrutturazione degli edifici che dovrà essere presentato all’Ue a fine 2025. E l’appello rivolto al governo serve anche per ricordare che la filiera delle costruzioni e dell’immobiliare rappresenta “oltre il 20% del Pil e dà lavoro ad oltre 2 milioni di persone”. 

Fondamentale, spiega Genovesi, sarà procedere subito “a un riordino degli strumenti finanziari e dei vari bonus per facilitare gli investimenti in efficienza energetica”. Soprattutto con la cancellazione del Superbonus al 110% e il conseguente caos in tema di sostegni alla ristrutturazione. Il tutto andrà fatto evitando “speculazioni” e “rincari fuori controllo”. Insomma, il governo dovrà riprendere il percorso verso l’efficientamento energetico degli edifici, in parte abbandonato proprio con lo stop al 110%.