Tradisce nervosismo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Come tutto il Pd d’altronde. Tanto che oggi il premier ha lanciato un avvertimento anche al sindaco di Roma, Ignazio Marino, che finora non era mai stato attaccato dal segretario dem. “Se torna ‘Renzi 1’, fossi in Marino non starei tranquillo”, ha detto il premier in un colloquio con La Stampa. Una dichiarazione che ha evocato elezioni anticipate pure a Roma. Nonostante poi tanti altri esponenti dem abbiano provato a placare l’effetto di un colpo che, però, era già partito troppo forte. In quelle parole Orfini legge “uno sprone a fare meglio e di più, anche con l’aiuto del governo”. Sulla possibilità di un commissariamento del Comune di Roma, Orfini ha poi aggiunto che “tecnicamente nessuno può dire ‘no, non accadrà mai perché è il prefetto a chiedere lo scioglimento all’esecutivo”. Commenti da Forza Italia con Renato Brunetta che scrive su Twitter: “Già uomo solo al comando, Matteo Renzi vuol esserlo ancor di più. Prima vittima dichiarata: Ignazio Marino. E nel 2016 elezioni anche a Roma”. E dopo la sfiducia del premier al primo cittadino della Capitale le opposizioni preparano la mozione di sfiducia. Anche se in serata il premier ha parzialmente rivisto quanto dichiarato in precedenza affermando: “Marino dimostri di saper governare”. Scongiurando così il commissariamento (che comunque non sta a lui deciderlo).