La Sicilia è in ginocchio ma Salvini pensa al Ponte sullo Stretto

Il vice premier annuncia che i 13 miliardi necessari per collegare la Calabria alla Sicilia con il Ponte arriveranno con la prossima Manovra.

La Sicilia è in ginocchio ma Salvini pensa al Ponte sullo Stretto

Mentre la Sicilia è alle prese con un’emergenza epocale, tra caldo, aeroporti chiusi e blackout di acqua e luce, il vicepremier Matteo Salvini annuncia che per il Ponte sullo Stretto di Messina, “la manovra del prossimo autunno sarà quella che stanzierà alle cifre più importanti”.

Il vice premier annuncia che i 13 miliardi necessari per collegare la Calabria alla Sicilia con il Ponte arriveranno con la prossima Manovra

Il costo massimo dell’opera, ha detto ancora il leader della Lega, “è di 13 miliardi e conto che si stia ampiamente al di sotto” spiegando che “è meno della metà di quello che fino ad oggi sta costando il reddito di cittadinanza che non lascia traccia sul futuro. Le regioni saranno chiamate a dare il loro contributo, non si sa ancora quanti soldi hanno e conto che lo sappiano al più presto. Quindi i primi miliardi veri saranno in legge di bilancio”.

“A Dio piacendo, se tutto andrà bene, se troveremo i finanziamenti, se verrà reperito tutto il personale necessario – promette ancora il vice premier -, l’anno prossimo di questi tempi, magari questo evento lo faremo sulla sponda siciliana o sulla sponda calabrese, perché l’obiettivo è di aprire i cantieri della più grande opera pubblica al mondo nell’estate del 2024”.

“La ricaduta occupazionale fino a un massimo di 100mila posti di lavoro diretti sul territorio”

“La ricaduta occupazionale in valutazione però non meno di 10mila all’inizio e fino a un massimo di 100mila posti di lavoro diretti sul territorio – aggiunge Salvini – centinaia di imprese coinvolte, spero soprattutto dei territori perché Sicilia e Calabria hanno dei giovani eccezionali che adesso devono andare in altre regioni italiane, in altri Paesi del mondo per trovare lavoro e serenità. Mi piacerebbe che potessero rimanere lì”.

“Oggi – sottolinea il ministro – il mancato collegamento, costa di mancato Pil alla Sicilia 6 miliardi all’anno di maggior costi per le imprese, per i cittadini. Quindi se il ponte arriverà a costare un massimo di 13 miliardi e mezzo, in due anni sostanzialmente viene riassorbito quello che ad oggi costa il non avere il ponte”.

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