Senatrice Elisa Pirro (M5S), con la recrudescenza del virus l’Italia si avvia a diventare in maggioranza zona rossa. E a Pasqua la zona rossa scatterà per tutto il Paese. è una scelta che condivide o si potevano studiare alternative meno rigide?
“È una scelta che condivido, una scelta a mio avviso inevitabile. Purtroppo le varianti del virus hanno portato un nuovo aumento dei contagi che non possiamo sottovalutare. È stato un anno durissimo per tutti, ma siamo davvero all’ultimo miglio grazie ai vaccini e non possiamo abbassare la guardia proprio adesso”.
Ritiene sia sempre valido il sistema dei colori, adottato dal governo Conte, o andrebbe rivisto?
“Il sistema è valido, tanto che stranamente chi lo criticava quando al governo c’era Giuseppe Conte adesso non lo critica più. È un sistema che consente di intervenire al meglio laddove ce n’è bisogno”.
Il vaccino di AstraZeneca: abbiamo davvero motivi di temerlo? I mezzi di informazione, in questo caso, secondo lei hanno soffiato sulle paure o hanno riportato correttamente i fatti?
“Non dimentichiamoci che in Italia c’è una farmacovigilanza attiva e per segnalare qualsiasi evento avverso si può andare sul sito dell’Aifa. Per ora non sembrano esserci nessi causali ma solo temporali tra i casi di decessi e vaccini. In ogni caso, come è doveroso, sono in corso delle analisi e l’Aifa ha bloccato un lotto. Aspettiamo gli esiti, ma senza panico”.
Come giudica il comportamento delle case farmaceutiche che continuano a disattendere gli accordi con Bruxelles sulla consegna dei vaccini?
“La scienza ha fatto un lavoro enorme per consegnarci dei vaccini contro il Covid-19. Detto questo, gli accordi vanno rispettati, qualche rallentamento era prevedibile per questo avevamo chiesto una liberatoria dei brevetti. Aprire più canali di produzione è un modo per velocizzare la campagna vaccinale che deve essere quanto più tempestiva possibile”.
La situazione economica di aziende, lavoratori e famiglie rende necessari i ristori. Ma si stanno accumulando ritardi sul decreto Sostegni. Questi continui rinvii la impensieriscono?
“A gennaio abbiamo votato uno scostamento di bilancio da 32 miliardi per poter dare i ristori a imprese e lavoratori. Poi Matteo Renzi ha aperto una crisi di governo in piena pandemia e questi sono i risultati. È chiaro che bisogna velocizzare al più presto il decreto, a maggior ragione adesso che la situazione dei contagi impone nuove chiusure”.
Quali misure dovrebbero entrare di diritto, a suo parere, nel provvedimento?
“Quelle che ha portato avanti il governo Conte durante quest’ultimo anno. Parliamo della Cig Covid, sicuramente interventi per il settore della montagna, congedi parentali, bonus baby sitter, tutele per i lavoratori fragili. Si lavora anche a una pace fiscale che vada incontro a chi ne ha davvero bisogno. E poi ristori in base alle perdite di fatturato indipendentemente dal fermo attività”.
Col governo Draghi si è veramente compiuto un cambio di passo rispetto alla gestione dell’esecutivo guidato da Conte o crede ci sia continuità?
“Onestamente al momento vedo una grande continuità. Nella gestione del Covid-19 si è mantenuto l’impianto che già c’era, i ristori che le imprese aspettano dovranno garantire ciò che era già garantito e quello che ci si era impegnati a garantire, sul piano nazionale di ripresa e resilienza sta lavorando il Parlamento facendo delle audizioni. E anche Draghi peraltro si vuole avvalere di una cabina di regia e per la stessa cosa quando la voleva fare Conte si è urlato allo scandalo. Noi del Movimento 5 Stelle siamo parte di questo governo e vigileremo proprio sulla necessità di mantenere norme fondamentali, penso, solo per citarne due a reddito di cittadinanza e reddito di emergenza”.
Recovery plan: quale investimenti sarebbero secondo lei da privilegiare?
“Il Movimento 5 Stelle vuole vedere attuata quella transizione ecologica che porti innovazione, più posti di lavoro, rispetto dell’ambiente, un’economia più solidale e rivolta a tutti. Rispetto dell’ambiente. Un capitolo enorme, insomma, che riguarda tutti i comparti della società. Quella rivoluzione Mite ben spiegata da Beppe Grillo. Poi c’è un grande lavoro da fare anche su scuola e sulla sanità, puntando sulla medicina del territorio, le cure domiciliari e la telemedicina, tutte battaglie che portiamo avanti da quando siamo al governo.