dalla Redazione
La Svizzera dice si’ alle quote per gli immigrati. Contro le previsioni della vigilia, passa col 50,3% il referendum “Contro l’immigrazione di massa”. Bocciato quindi di fatto l’Accordo di libera circolazione dell’Ue. Il provvedimento riguarda nuovi residenti, frontalieri e richiedenti asilo. La Svizzera dunque limiterà nuovamente l’ingresso di immigrati nel Paese. Il referendum proposto dai populisti di estrema destra “contro l’immigrazione di massa” ha spaccato il Paese: i si’ hanno prevalso leggermente, con il 50,3%. A rischio anche i trattati internazionali.
L’Ue si è detta “rammaricata del fatto che sia stata approvata un’iniziativa per l’introduzione di limiti quantitativi all’immigrazione” sottolineando che “va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l’Ue e la Svizzera”. La Commissione, si legge in un comunicato, “esaminerà nel suo complesso le implicazioni di questa iniziativa sulle relazioni con la Svizzera”. Il nodo e’, che nonostante la Svizzera non faccia parte dell’Ue, ha siglato nel 1999 con Bruxelles un accordo per il libero movimento dei cittadini dei Ventotto. Accordo entrato in vigore nel 2002. Malgrado il quesito si limitasse all’aspetto migratorio, gli esiti del referendum potrebbero ripercuotersi sui rapporti fra Berna e Bruxelles, anche dal punto di vista commerciale, considerato che l’economia elvetica e’ legata strettamente con il blocco Ue che la circonda C’e’ poi il discorso dei 400.000 svizzeri che vivono in Paesi Ue, spesso con doppia nazionalita’, e oltre un milione di europei che vive nella Confederazione.
Le reazioni della stampa elvetica
“E’ sicuro che il sì all’iniziativa dell’Udc non giova all’economia svizzera e quindi al benessere della popolazione”, annota la “Neue Zuercher Zeitung”, quotidiano di Zurigo, dove ha vinto il no. Non concorda la “Basler Zeitung”, di Basilea, per la quale la Svizzera ha ottenuto una “vittoria” nel limitare l’immigrazione: il giornale di Basilea considera questo scrutinio come “la più grande sconfitta mai subìta dall’economia e dai sindacati”. Il tabloid “Blick”, che sui colori della bandiera rossocrociata staglia una figura di donna velata musulmana, titola: “Adesso dobbiamo mostrare i muscoli” ed espone nelle pagine interne quali sono “le briscole da giocare nelle trattative con l’Ue”.
Sul Corriere del Ticino, il presidente del Consiglio di Stato (il governo del cantone), Paolo Beltraminelli, esprime grande preoccupazione per il futuro dei rapporti con l’Italia. Il quotidiano LaRegioneTicino si affretta a scrivere che sarebbe “ingiusto interpretare il Sì all’iniziativa Udc contro l’immigrazione di massa come l’espressione di un voto anti-stranieri. Non lo è”. Il portale Ticinonews dà spazio alla soddisfazione degli esponenti dell’Udc ticinese: il presidente Gabriele Pinoja afferma “È un grande risultato, siamo molto soddisfatti. Non ci si aspettava un risultato così clamoroso. Ora ci aspettiamo che Berna si cali al più presto sull’esito di questa votazione e riveda gli accordi con l’Ue. È un risultato storico”.