L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha rivoluzionato non solo la vita degli italiani, ma anche i palinsesti televisivi che si sono ritrovati a prendere soluzioni all’ultimo minuto per coprire inaspettati vuoti nella programmazione. Sicuramente una delle scelte più azzeccate è stata quella di Mediaset che ha deciso di mandare in onda il sabato sera su Canale 5 le repliche di Ciao Darwin 8 – Terre desolate, il varietà condotto da Paolo Bonolis accompagnato dal fedele scudiero Luca Laurenti. Bisognava trovare un degno successore a C’è posta per te che intrattenesse il pubblico in quarantena e il Biscione non ha fallito: Ciao Darwin sta tenendo ascolti altissimi con share medi attorno al 20% battendo regolarmente la concorrenza, che si tratti di Fiorello, di Ranieri o di Bolle, “doppiato” dal duo Bonolis-Laurenti.
Solo Papa Francesco, con la Veglia Pasquale dell’11 aprile in onda su Rai Uno, ha avuto la meglio sul format di Canale 5, imponendosi col 18,8% contro il 17,1%. Ma sabato scorso nemmeno Roberto Benigni con I dieci Comandamenti ha potuto nulla, arrendendosi nettamente. Quali sono i motivi di questo successo? Innanzi tutto, si tratta di una trasmissione unica nel suo genere e, per certi versi, inimitabile, che regala inoltre – fatto assolutamente da non sottovalutare, specie in questo momento storico – relax e risate gratuite ai telespettatori. Come dice lo stesso conduttore “Prendete del disincanto e unitelo a una bella dose di ‘irriverenza irrispettosa’…”. A tutto questo, si aggiungano autori in gamba come Rubino e Salvati, idee sempre fresche e ritmo incalzante per una ricetta vincente.
È chiaro però che tutto ruota, ovviamente, attorno alla figura dominante di Paolo Bonolis, assoluto mattatore del programma, come al solito ben coadiuvato dalla spalla Laurenti. D’altronde il noto conduttore romano è uno dei personaggi più talentuosi del piccolo schermo. Già all’inizio della sua carriera, quando insieme al pupazzo Uan faceva divertire i più piccoli con Bim Bum Bam su Italia Uno, mise in mostra le sue doti innate di intrattenitore capace e intelligente, in grado di far piacere quella trasmissione per soli ragazzi anche a un pubblico molto più vasto. Fu comunque il trampolino che lo lanciò verso l’Olimpo della tv, passando per numerose esperienze sia in Mediaset che in Rai, più o meno fortunate, come Tira e molla, Chi ha incastrato Peter Pan?, Il senso della vita, I cervelloni, Beato tra le donne, Affari tuoi.
E non si possono certo dimenticare i grandi traguardi, su tutti Domenica In (edizione 2003-2004), forse non memorabile ma con ottimi momenti di televisione, e naturalmente il Festival di Sanremo, due volte, nel 2005 e nel 2009: la prima edizione della kermesse canora fu uno straordinario successo, sia in termini di audience che di critica, grazie soprattutto ad alcune modifiche nel regolamento introdotte dalla sua direzione artistica e alla sua conduzione sempre brillante; la seconda, quella del 2009, ebbe meno riscontri positivi ma non fu comunque un flop, anzi. In tutto questo si inseriscono anche Avanti un altro!, il preserale tuttora in onda in replica con ottimi ascolti, e proprio Ciao Darwin, la cui prima edizione ha visto la luce addirittura nel lontano 1998.
Una carriera che mette in mostra la straordinaria versatilità dello showman capitolino, padrone dello studio come pochi e autentico “giocoliere” della parola grazie a una parlantina fuori dal comune che però risulta sempre chiara e comprensibile agli spettatori di tutte le età. Proprio in un periodo come questo, che ha visto un riavvicinamento al medium televisivo anche dei millennials, Ciao Darwin è risultato uno dei programmi più visti e apprezzati dai giovani, a conferma della capacità di Bonolis di coinvolgere tutto il pubblico anche con format leggeri e, a volte, volutamente trash. Un amore, quello tra Paolo e i ragazzi, iniziato nel lontano 1982 e non ancora finito.