Ma se i negoziati di pace tra Russia e Ucraina falliscono e l’America desiste dalla mediazione, che succede? Continueranno a combattere come adesso? E fino a quando?
Guido Verona
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Gentile lettore, sì, la guerra proseguirà, ma come e fino a quando è impossibili da prevedere, perché potrebbero subentrare diverse variabili. Per esempio, se l’America riducesse il sostegno all’Ucraina o, al contrario, lo aumentasse per dispetto della fallita mediazione, le condizioni muterebbero. E ancor più se l’Europa o un gruppo di “volontari” forzasse la mano e mandasse soldati sul campo o concedesse l’uso dei missili per colpire Mosca o San Pietroburgo. In tal caso non si potrebbe escludere nulla, compreso l’uso dell’arma nucleare da parte russa. Lo stato attuale delle cose vede gli ucraini in costante arretramento. L’avanzata russa ha ripreso vigore nelle ultime settimane tornando ai livelli del novembre scorso con una media di 25 km quadrati conquistati ogni giorno. Non è tanto, ma è indicativo delle difficoltà ucraine. Secondo fonti occidentali la Russia nel 2023 e nel 2024 ha superato l’obiettivo di 400.000 arruolamenti volontari l’anno (450.000 e 470.000 rispettivamente). Ma la differenza è soprattutto nella qualità: i russi sono volontari, gli ucraini sono renitenti alla leva acciuffati qua e là per strada e mandati al fronte. I russi sono addestrati decentemente, gli ucraini no, per mancanza di tempo, cosicché spesso arrivano al fronte che a malapena sanno sparare col fucile, come testimoniato da diversi militari ucraini intervistati da giornalisti occidentali. Questi elementi fanno una grande differenza.
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