L’acqua avvelenata ci costa cara

Dalla Redazione

Parte una nuova procedura d’infrazione per l’Italia, stavolta per l’eccessiva presenza di arsenico e fluoro nelle acque pubbliche. Lo ha deciso la Commissione Europa. «La Commissione europea – si legge nel comunicato di Bruxelles – apre una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la sua incapacità di garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia conforme alle norme europee. La contaminazione dell’acqua da arsenico e fluoro è un problema annoso in Italia, in particolare nel Lazio».

«La direttiva sull’acqua potabile impone agli Stati membri di controllare e testare l’acqua destinata al consumo umano in base a 48 parametri microbiologici e chimici e indicatori- si legge ancora – Se si riscontrano nell’acqua livelli elevati di arsenico o di altri inquinanti, gli stati membri possono derogare per un periodo limitato di tempo ai valori limite fissati dalla direttiva». All’Italia,spiega la Commissione, sono state già concesse tre deroghe, il massimo previsto. «Il periodo di deroga – spiega la nota – era finalizzato a consentire di trovare soluzioni durature. Tuttavia, più di un anno dopo la scadenza della terza deroga, l’Italia continua a violare la direttiva».

«I valori limite per arsenico e fluoro non sono ancora rispettati in 37 zone di approvvigionamento di acqua in Lazio- conclude la nota- Su raccomandazione del commissario per l’Ambiente, Janez Potocnik, la commissione invia una lettera di costituzione in mora all’Italia, la prima fase formale della procedura di infrazione».