L’allarme di Confindustria: in calo export e produzione industriale

Confindustria: quadro economico complicato, giù export e produzione industriale mentre i consumi sono deboli e l'elettricità è ancora cara

L’allarme di Confindustria: in calo export e produzione industriale

Il quadro economico è complicato, calano l’export e la produzione industriale mentre i consumi sono deboli e l’elettricità è ancora cara. Lo scrive la Confindustria nella sua Congiuntura flash di dicembre sottolineando che il “dollaro debole sull’euro, dovuto anche ai tagli dei tassi Fed, continua a frenare l’export italiano nel 4° trimestre, insieme ai dazi Usa”. Scricchiola di nuovo la fiducia delle famiglie, si legge nel report, e quindi le attese sui consumi. L’industria fa ancora fatica. A favore giocano gli investimenti (grazie in larga parte al Pnrr), i servizi, tirati dal turismo straniero, il calo del prezzo del petrolio.

L’allarme di Confindustria: in calo export e produzione industriale

Confindustria sottolinea che in Italia a dicembre i tassi sono stati moderati con il rendimento del Btp che è sceso per alcuni giorni sotto quello dei titoli francesi. Con tassi Bce fermi (2,00%) il costo del credito alle imprese italiane non scende più (3,52% a ottobre, quasi come a luglio). L’elettricità è ancora cara. Prosegue il lento calo del prezzo del petrolio (63 dollari al barile a dicembre), poco sotto la media 2019; anche il prezzo del gas scende (27 euro/MWh), ma è ancora doppio rispetto ai valori pre-2022. Perciò, l’inflazione al consumo in Italia è moderata (+1,1% a novembre), ma il costo dell’elettricità per le imprese resta alto: 0,28 euro/KWh, contro 0,18 in Francia e 0,17 in Spagna.

Restano favorevoli gli indicatori per gli investimenti in impianti e macchinari a fine 2025 mentre è scarsa la fiducia per i consumi. A ottobre le vendite al dettaglio sono cresciute (+0,5%, ma è nulla la variazione acquisita per il 4° trimestre) e a novembre le vendite di auto sono aumentate moderatamente. Inoltre, il numero di occupati, dopo il calo a luglio-agosto, è tornato in espansione a settembre-ottobre. La fiducia delle famiglie, però, si è bruscamente ridotta a novembre, recuperando solo in parte a dicembre.

Unica nota positiva il turismo

La produzione industriale è tornata a calare a ottobre (-1,0%) portando la variazione acquisita nel 4° trimestre a -0,1%. Nei primi 10 mesi è evidente il recupero di metallurgia e mobili, ma restano le difficoltà di moda e automotive. A ottobre sono deboli gli scambi italiani di beni: quasi fermo l’import (+0,3% a prezzi correnti), scende l’export (-3,0%, dopo +2,9% a settembre), per il crollo degli strumentali (-8,5%; -1,1% al netto delle navi).

Le vendite sono invece in crescita tendenziale in pochi settori (soprattutto farmaceutica) e in poche destinazioni (Svizzera, Opec, Francia, Spagna, ma anche gli stessi Usa). Le prospettive per l’export restano negative, con un nuovo calo degli ordini manifatturieri esteri a dicembre. Il Turismo straniero ha accelerato l’espansione a ottobre (+7,4% annuo la spesa), se valutato a prezzi correnti. La spesa degli stranieri in Italia è stimata chiudere l’anno a circa 57 miliardi, con un +5,2% sul 2024.