La Lamorgese promette maggiore impegno nella lotta contro le mafie. E sui migranti è disposta a confrontarsi con Salvini. “È da prevedere che ci sarà un ulteriore flusso di afghani”

Immigrazione, lotta alla criminalità organizzata, emergenza incendi. I temi principali affrontati dal Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza presieduto a Palermo dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

La Lamorgese promette maggiore impegno nella lotta contro le mafie. E sui migranti è disposta a confrontarsi con Salvini. “È da prevedere che ci sarà un ulteriore flusso di afghani”

Immigrazione, lotta alla criminalità organizzata, emergenza incendi. Questi i punti principali affrontati dal Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza (qui il dossier con i dati su un anno di attività del Viminale), che si è svolto a Ferragosto a Palermo, presieduto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Ho scelto di venire a Palermo anche per dare un segnale di vicinanza alla città – ha detto il titolare del Viminale – con il Comitato nazionale ordine e sicurezza. Questo è il periodo più intenso dei flussi migratori”.

“Non mi sono voluta nascondere – ha aggiunto la ministra Lamorgese -, ho voluto metterci la faccia, ho ritenuto di essere vicina a una terra che come primo approdo dei flussi merita rispetto e un ringraziamento particolare per le attività che i sindaci si trovano ad affrontare”.

Il primo argomento affrontato è stato la crisi in Afghanistan: “Ci sarà certamente un’accelerazione nel piano di evacuazione non soltanto degli italiani, ma anche di coloro che hanno operato con le forze armate in questo periodo. Faremo di tutto per raggiungere in tempi rapidi il risultato di farli giungere in Italia in tutta sicurezza. Già 228 collaboratori delle truppe italiane sono stati accolti. L’accelerazione avrà delle conseguenze sull’accoglienza”.

Sul tavolo del Comitato anche il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia, soprattutto in relazione al Pnrr: “Siamo sempre attenti – ha sottolineato Lamorgese -. L’azione di contrasto alle mafie va perseguita e per quanto riguarda il ministero dell’Interno è stata rafforzata. Abbiamo parlato anche dell’attività di prevenzione dei prefetti sul fronte della lotta alla mafia: negli ultimi sette mesi sono state emesse 1.326 interdittive. Nel 2020 erano state 2130, l’anno precedente erano state 1.541. È un’attività importante contro l’infiltrazione delle mafie nell’economia”.

“L’indice della delittuosità segna un meno 2,4 per cento, diminuiscono le rapine in banca e negli uffici postali. Diminuiscono i furti in abitazione, ma aumentano i reati sul web”, ha detto ancora il ministro Lamorgese. Sul fronte delle mafie, “c’è una loro capacità di adattamento, una capacità di sostituire la violenza con l’azione corruttiva e di intimidazione per tentare di penetrare i sistemi affaristici e produttivi”.

Argomento di grande attualità, gli incendi boschivi. Dal 15 giugno sono stati 202 mila gli interventi dei vigili del fuoco, con un aumento del 9 per cento rispetto all’anno scorso. “Non ci sono evidenze di una regia occulta che lega i roghi scoppiati in varie regioni. La filiera del bosco va rivista, certamente occorre una cultura volta a preservare l’ambiente e il territorio. Gli incendi sono sicuramente dolosi, ma non sono stati ravvisati collegamenti tra diversi territori, e ci sono stati degli arresti in flagranza, ma non sempre si arriva a una condanna”, ha spiegato il ministro dell’Interno.

Sul tema dell’immigrazione, Lamorgese ha sottolineato: “Certamente gli arrivi sono aumentati, non c’è dubbio. Ma i problemi vanno sempre contestualizzati, ed evolvono, come sta avvenendo in Afghanistan. Stiamo proseguendo con i rimpatri, soprattutto verso la Tunisia. Con la Libia è in via di definizione un accordo per il controllo della frontiera sud. Si può risollevare la vita di paesi come la Tunisia o la Libia, che affrontano una grave crisi strutturale, solo con robusti interventi da parte dell’Europa. Presto arriverà la notizia sull’esito delle richieste che personalmente ho fatto da tempo, così come il presidente Draghi ha fatto al Consiglio Europeo, di destinare delle risorse a quei Paesi per risollevare la loro situazione politica, sociale ed economica”.

“I problemi vanno sempre contestualizzati – ha aggiunto Lamorgese -. È da prevedere che ci sarà un ulteriore flusso di afghani sulla rotta balcanica, ma non solo, in passato sono arrivati anche via mare. Stiamo monitorando la situazione”. Poi rispondendo a una domanda sulle critiche che le ha rivolto il leader della Lega Matteo Salvini e sulla possibilità di un incontro, Lamorgese ha spiegato: “Ma pensate che tutto quello che avviene a livello di immigrazione è solo un problema del ministro dell’Interno, o dell’intero governo con cui mi confronto, soprattutto il presidente del Consiglio segue personalmente tutto il dossier? Sono ben disponibile a qualunque tipo di incontro, io non ho mai avuto alcuna preclusione su questo. Anzi, ben volentieri”.

Al termine dei lavori del Cnosp il ministro Lamorgese, insieme all’intero Comitato, ha incontrato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Franceso Lo Voi.