Gli italiani pagano di più per gas ed energia elettrica e la colpa è soprattutto di oneri e imposte. Di quanto, quindi, intasca lo Stato. La relazione annuale 2024 di Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente guidata da Stefano Besseghini, testimonia che le famiglie italiane pagano le bollette più alte insieme ai cittadini tedeschi. Partiamo dal gas: per i consumatori domestici in Italia il prezzo medio, comprensivo di imposte e oneri, ha subito un notevole aumento nel 2024. Parliamo del 15,1% in più rispetto all’anno precedente, toccando i 13,1 c€/kWh. Nel confronto internazionale, emerge poi un altro dato: a differenza del 2023, i consumatori italiani hanno pagato tariffe superiori del 5,3% rispetto alla media dell’area Euro.
Non si tratta, comunque, dei prezzi più alti in assoluto, che sono invece quelli di Paesi Bassi (16,8 c€/kWh) e Portogallo (14,8 c€/kWh). I più bassi si registrano in Ungheria (2,88 c€/kWh) e Croazia (4,62 c€/kWh). Ma quali sono le ragioni di questo netto aumento? I fattori sono principalmente due. Da una parte la crescita dei costi di rete, che sono passati da 2,6 c€/kWh nel 2023 a 3,0 c€/kWh nel 2024. Dall’altra, ancor di più, a pesare è la componente fiscale: è passata da 0 a 3,2 c€/kWh. Lo scorso anno, infatti, sono stati cancellati gli effetti degli interventi governativi con cui si era stabilita la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento temporaneo degli oneri di sistema. Misure che, di fatto, avevano annullato l’impatto di questi due strumenti sul prezzo finale del gas.
Bollette italiane più care: non solo il gas, anche per l’energia elettrica
Non è poi molto diverso il discorso sul fronte dell’energia elettrica. Nel 2024 i prezzi sono aumentati in 10 Paesi, mentre sono diminuiti in altri 17, tra cui anche l’Italia (-8%). Cali che hanno portato una rimodulazione o la cancellazione delle misure per contenere i costi dell’energia. In Italia, per esempio, sono state ripristinate le aliquote Iva sul gas e sono tornate le condizioni ordinarie relative ai bonus sociali. Il prezzo lordo dell’energia elettrica per i clienti domestici in Italia è sceso da 38,64 a 35,7 c€/kWh: così il differenziale rispetto alla media europea è diventato del 15%. Eppure, i prezzi finali pagati dalle famiglie italiane sono più alti a causa di oneri, imposte e tasse: sono aumentati del 28% annullando le riduzioni registrate dalla componente energia e dai costi di rete. La componente fiscale italiana è così la più elevata, superiore del 51% a quella francese, del 36% a quella spagnola e del 18% all’area Euro. Complessivamente, i prezzi delle bollette più alti restano quelli tedeschi (41,13 c€/kWh), seguiti da quelli italiani (35,70 c€/kWh).