Le carceri italiane sono violente e troppo affollate

Secondo Strasburgo, le carceri italiane tra marzo e aprile dello scorso anno operavano al 114% della loro capacità ufficiale di 50.863 posti.

Le carceri italiane sono violente e troppo affollate

L’Italia maglia nera per quanto riguarda le carceri, secondo Strasburgo troppo affollante e violente. Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti ha pubblicato oggi il rapporto sulla sua visita periodica in Italia condotta nel periodo marzo/aprile 2022, insieme alla risposta delle autorità italiane. Nel corso della visita, la delegazione ha esaminato il trattamento e le condizioni di detenzione delle persone detenute in quattro istituti penitenziari. Ha valutato inoltre il trattamento dei pazienti ricoverati nei reparti psichiatrici di quattro ospedali civili e, per la prima volta, di persone anziane non autonome residenti in due case di cura.

Secondo il Cpt di Strasburgo, le carceri italiane tra marzo e aprile dello scorso anno operavano al 114% della loro capacità ufficiale di 50.863 posti

Per quanto riguarda le carceri, il Cpt ha riscontrato che il sovraffollamento carcerario rappresentava un problema, con carceri che operavano al 114% della loro capacità ufficiale di 50.863 posti al momento della visita. Affrontare il problema del sovraffollamento richiede una strategia coerente più ampia, che copra sia l’ammissione in carcere sia il rilascio, per assicurare che la detenzione sia veramente la misura di ultima istanza. Allo stesso tempo, è necessario prendere delle misure per migliorare le condizioni materiali nelle carceri visitate. La delegazione del Cpt ha ricevuto numerose segnalazioni di violenza e intimidazioni tra i detenuti nelle carceri visitate.

Le autorità italiane devono istituire una strategia onnicomprensiva per prevenire tali violenza e intimidazioni attraverso, inter alia, la promozione di un vero sistema di sicurezza dinamica (sorveglianza dinamica) da parte del personale penitenziario che migliorerebbe il controllo e la sicurezza e renderebbe il lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria più appagante. La delegazione ha ricevuto inoltre alcune denunce di maltrattamento di detenuti da parte del personale di Polizia penitenziaria. Le autorità italiane dovrebbero migliorare la formazione del personale sull’uso di metodi di controllo e contenzione sicuri, in particolare per i detenuti con tendenza all’autolesionismo e disturbi mentali.

Gli istituti di pena non offrono un adeguato ambiente terapeutico ai detenuti con tendenza all’autolesionismo e disturbi mentali

Il Cpt ha riscontrato che l’erogazione dei servizi sanitari nelle carceri era generalmente buona. Tuttavia, le carceri non offrono un adeguato ambiente terapeutico e sistemare in carcere persone che richiedono un trattamento psichiatrico specialistico non è appropriato. Inoltre, i detenuti considerati ad alto rischio di autolesione o suicidio dovrebbero essere sistemati in celle più sicure. In relazione alle donne detenute, le autorità italiane dovrebbero adottare misure concrete per sviluppare un approccio specifico di genere. Più specificamente, è necessario migliorare le condizioni materiali nelle carceri visitate, offrire alle donne con disturbi mentali un programma di attività strutturato e potenziare la formazione del personale che opera con loro.

Strasburgo chiede l’abolizione della misura di confinamento solitario diurno e punta il dito contro le violenze

Occorre inoltre elaborare una politica chiara per la gestione dei detenuti transessuali. Il Cpt ha riscontrato che le donne transessuali incontrate in carcere erano spesso sistemate in sezioni maschili dove le loro esigenze specifiche non venivano soddisfatte. In relazione alle misure restrittive e ai regimi di isolamento, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti chiede una serie di interventi, tra cui l’abolizione della misura di confinamento solitario imposto dal tribunale ai sensi dell’Articolo 72 del Codice penale, noto come isolamento diurno, e la riforma della gestione dei detenuti sottoposti al regime “41-bis”. Il report del Cpt denuncia anche violenze e intimidazioni tra detenuti, in particolare nelle carceri di Lorusso e Cutugno a Torino e quello di Regina Coeli a Roma.

Nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura visitati, il personale sanitario ha dimostrato un approccio positivo e attento, nonostante siano stati segnalati alcuni sporadici episodi di abusi verbali e commenti dispregiativi da parte del personale. Gli Spdc visitati offrivano generalmente condizioni di vita soddisfacenti. Un problema riscontrato è stato il fatto che i pazienti potevano accedere all’aria fresca solo in terrazze protette e non godevano di un accesso all’aria fresca senza restrizioni. Il Cpt ha criticato il quadro giuridico non chiaro che regola l’applicazione di misure di contenzione meccanica ai pazienti psichiatrici in grave stato di agitazione, che permetteva la contenzione dei pazienti per periodi di tempo che raggiungevano anche i nove giorni, nonché la ripetuta applicazione di tale misura.

Nel rapporto si nota inoltre con preoccupazione che la procedura per l’imposizione di un Trattamento sanitario obbligatorio continua a seguire una forma standardizzata e ripetitiva, che il giudice tutelare non incontra mai i pazienti di persona e che i pazienti continuano a non essere informati del loro status giuridico. In relazione alle case di cura, il Cpt nota che, alla luce delle restrizioni associate al Covid-19 (in particolare il mancato accesso all’aria fresca, ridotte attività riabilitative e ricreative e meno visite familiari) e della mancanza di alternative possibili nella comunità, i residenti delle due Rsa visitate potrebbero essere considerati come de facto privati della loro libertà. In particolare, il Comitato ha notato che le restrizioni continuamente in atto da febbraio 2020 nelle due Rsa visitate hanno avuto effetti graduali e deleteri sullo stato di salute mentale e somatico dei residenti.

Secondo il Cpt, le autorità italiane dovrebbero prendere misure urgenti per alleviare le restrizioni istituite migliorando l’accesso alla fisioterapia e ad attività di riabilitazione e assicurare, in futuro, un’interpretazione meno restrittiva delle norme applicabili, alla luce di chiare prove scientifiche e del particolare contesto epidemiologico territoriale. Sono state formulate raccomandazioni anche rispetto alla necessità di migliorare le condizioni materiali in alcuni reparti dell’RSA Istituto Palazzolo, aumentare il numero di infermieri e adottare una regolamentazione nazionale sul ricorso a mezzi di contenzione per i residenti delle Rsa.

Nordio: “Abbiamo ampi progetti per ridurre questa criticità”

“È vero le nostre carceri sono sovraffollate, abbiamo ampi progetti per ridurre questa criticità. Un progetto a lungo termine riguarda la dismissione delle vecchie carceri, come Regina Coeli che può essere venduto sul mercato, prevedendo la costruzione di nuove case, ma anche un progetto a lungo termine, soluzione più ambiziosa e definita, di utilizzare una serie di edifici, a cominciare da caserme dismesse, che hanno struttura compatibile con il carcere” ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, commentando il rapporto del Cpt.

“Con pochi soldi potremmo ristrutturare queste caserme dismesse – ha proseguito il Guardasigilli – e questo ci consentirebbe una detenzione differenziata per i detenuti condannati per reati di diversa gravità, con uno sfoltimento della popolazione carceraria con queste caserme che sono molto diffuse, e che hanno degli spazi compatibili con una delle funzioni essenziali della pena – ha concluso Nordio – che è quella rieducativa, attraverso la pratica dello sport e il lavoro all’interno dello spazio carcerario”.

 

Leggi anche: In arrivo lo svuotacarceri di Nordio e Delmastro. Il Governo vuole spedire i tossicodipendenti in strutture protette per ridurre il sovraffollamento