“Le Destre hanno gioco facile. Per colpa del vuoto dell’Europa”

Parla il docente dell'università di Lüneburg, Marco De Angelis: "Contro i nazionalismi servirebbe lo spirito di Ventotene".

“Le Destre hanno gioco facile. Per colpa del vuoto dell’Europa”

Queste elezioni ci stanno mostrando una Meloni a due facce. Con Bruxelles si mostra europeista mentre ai comizi racconta che per l’Europa “è finita la pacchia”. Professore Marco De Angelis, secondo lei a che gioco sta giocando la leader di Fratelli d’Italia?
“Siamo in guerra e quindi si fa propaganda, la fanno gli Stati, gli organi di stampa e ovviamente anche i politici. Purtroppo a partire dal 24 febbraio qualcuno lassù ha deciso che tutto il bene stia solo da una parte del mondo e tutto il male dall’altra, si usano categorie del tutto inefficaci come democrazia-autocrazia, appunto a indicare il bene e il male, per cui chiunque voglia in qualche modo assumere una posizione dirigenziale nel paese deve mostrare di essere dalla parte del bene. Le guerre degli Americani, perché ormai almeno agli studiosi è chiaro che questa non è la guerra di Putin, ma un’altra guerra Usa-Nato, sono sempre guerre ‘etiche’, dove l’avversario non ha le sue ragioni con una propria legittimazione, ma è semplicemente il nemico da abbattere, la personificazione del male. Così fu per gli Indiani d’America, così per i Tedeschi, dimenticando completamente quanti tedeschi combatterono Hitler, finanziato tra gli altri da Henry Ford, così oggi per i Russi. Dinanzi a questa chiara ma anche ridicola distinzione manichea tra il bene e il male, un partito che abbia delle pretese di governo non può evidentemente che far di tutto per mostrarsi parte del mondo del bene, indipendentemente dalle proprie reali visioni e convinzioni. Tanto comunque non potrà governare seguendo tali visioni e convinzioni, il collega Orsini ha ampiamente spiegato dal punto di vista scientifico che gli Stati satelliti delle superpotenze, come l’Italia evidentemente è, dispongono di libertà culturale ed economica, ma non politica”.

Da più parti la Meloni viene descritta come neo-fascista ma lei nega. Si è sempre guardata bene dal dire apertamente di non essere fascista, preferendo restare sul vago. Secondo lei qual è il vero volto politico della presidentessa di Fratelli d’Italia?
“Non si può fare il processo alle intenzioni ed entrare nel cuore e nella mente delle persone. Anche in questo caso ci troviamo dinanzi alla solita considerazione etica manichea: il fascismo e il comunismo rappresentano il male a prescindere, quindi non si può simpatizzare per uno dei due, se si vuole governare un paese satellite degli Usa. Purtroppo si dimentica che sia il fascismo sia il comunismo non sono nati dal nulla, ma come reazione a un capitalismo che rendeva i popoli schiavi e si spartiva il mondo come se fosse una torta, non disdegnando di seminare morte e distruzioni nelle colonie. Il capitalismo dell’epoca già mostrava tutte le proprie contraddizioni macroscopiche e quei due movimenti, non importa se a torto o a ragione, sono stati due tentativi di creare una società che eliminasse tali contraddizioni. In questo senso sono stati due fenomeni storici positivi, perché hanno reso possibile un progresso storico. Il giudizio storico non è mai un giudizio etico, ma sempre e solo un giudizio scientifico, che cerca di comprendere le ragioni reali dei fenomeni storici. Detto questo, la democrazia dovrebbe essere tanto forte da non mettere fuori della società tali visioni del mondo a essa contrapposte, ma da saperle combattere con argomentazioni logiche solide e convincenti. In questo contesto di ‘guerra etica’ non c’è la possibilità di ragionare in modo civile e quindi, se una persona ha delle simpatie per alcuni aspetti, magari anche oggi validi, del fascismo o del comunismo, le deve nascondere. Purtroppo questa è la libertà che ci lascia la democrazia, quando diventa sistema totalitario, come lo sta diventando oggi soprattutto poi in tempo di guerra. Noi siamo liberi di uniformarci alla linea politica dettata dalla superpotenza da cui dipendiamo, questa è la libertà che ci è rimasta, se vogliamo avere qualche possibilità concreta di essere protagonisti in politica”.

In fatto di alleanze internazionali le Meloni strizza l’occhio a Le Pen, Orbán e al partito spagnolo Vox. Proprio queste simpatie hanno messo in rotta di collisione Fratelli d’Italia con Forza Italia che teme una deriva anti europeista. Crede che queste tensioni possano diventare un problema capace di far saltare l’alleanza di Centrodestra?
“Non lo so, ma personalmente non credo, a meno che non ci siano manovre di palazzo segrete, per fare un governo con Draghi, che oggi è stato incoronato ‘Statista dell’anno’, lui che di politica e di Stato non sa nulla, ma è solo un economista, nulla di più. Il fatto che a pochissimi giorni dalle elezioni, come nel Medioevo, il potere superiore, che allora era quello papale oggi è quello americano, incoroni Draghi, la dobbiamo ritenere una vera e propria investitura. Per questo potrebbero esserci manovre di palazzo volte a far sì che alla fine nulla cambi. Ancor più se pensiamo a quanto emerso la settimana scorsa sui presunti finanziamenti russi evidentemente a partiti di destra, un messaggio pervenuto dagli USA che preludeva all’incoronazione odierna. Vedremo cos’altro arriverà fino a domenica. La direzione però è chiara”.

Con la probabile affermazione della coalizione guidata dalla Meloni, molti temono un effetto domino che potrebbe portare all’affermazione delle destre in tutta Europa. Cosa ne pensa di questo scenario e lo ritiene probabile?
“Il problema non sono le destre, ma la mancanza di una vera e propria alternativa seria, non dico di sinistra, ma ‘seria’. L’Europa non ha un progetto proprio, se non quello di imitare gli Usa. Il Manifesto di Ventotene, che è il testo fondativo del processo di unificazione europea, anche se nessuno lo legge più, contiene però un’altra visione dell’Europa che non corrisponde all’Europa attuale. C’è bisogno pertanto di un soggetto politico nuovo, europeo e non nazionale, il quale recuperi tale autentico spirito dell’Europa e si batta affinché l’Unione Europea sia conforme alla propria identità, che è quella di Ventotene, non altra. In questo vacuum identitario dell’Europa, s’infilano benissimo le destre, che nel nazionalismo hanno al contrario una propria chiara identità”.