Le proteste contro l’Ecomostro non si contano più. Solo Gualtieri non le vede. Per il primo cittadino non c’è nessun malcontento sul termovalorizzatore e ignora i veti pure nel suo partito

Le proteste contro l’Ecomostro non si contano più. Solo per Gualtieri non c’è nessun malcontento sul termovalorizzatore

Le proteste contro l’Ecomostro non si contano più. Solo Gualtieri non le vede. Per il primo cittadino non c’è nessun malcontento sul termovalorizzatore e ignora i veti pure nel suo partito

Non sente e non vede. Quando si parla di termovalorizzatore il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non solo non vuole ascoltare ragioni, ma nega anche che ci siano proteste. Non contano, evidentemente, quelle recenti in Campidoglio, così come i ricorsi presentati dai comitati, le mobilitazioni dei sindaci e persino le lamentale interne alla maggioranza che lo sostiene.

Per Gualtieri “non ci sono particolari proteste” sull’impianto che sorgerà a Santa Palomba. Ogni volta che si parla del termovalorizzatore, il sindaco si mostra sicuro di sé e ribadisce di non aver alcun dubbio: “Lo facciamo a Santa Palomba, nel comune di Roma”, dice a Radio 1. Assicurando che l’impianto verrà terminato entro la fine del 2026 e che “non ci sono particolari proteste”. Anzi, sottolinea, anche “il Pd sostiene questa cosa, che è necessaria”.

Realtà parallela

Peccato che non sia così. Le proteste contro l’impianto per la gestione dei rifiuti si ripetono da mesi, hanno raggiunto persino il Campidoglio e riguardano la stessa maggioranza che sostiene il sindaco. Dopo le parole di Gualtieri sono inevitabili le precisazioni di chi da tempo si batte contro il termovalorizzatore, come nel caso del Comitato No inceneritore di Roma che annuncia una nuova protesta proprio per farsi sentire dal sindaco.

Che la situazione sia diversa da quella descritta dal primo cittadino capitolino è evidente e lo sottolinea anche la sindaca di Pomezia, Veronica Felici: “Abbiamo scoperto che Gualtieri, oltre a non sentire, riesce anche a non vedere”. A suo giudizio, infatti, l’inquilino del Campidoglio non ha mai ascoltato le motivazioni contro l’impianto e “non è riuscito ad accorgersi delle centinaia di persone arrivate sotto il Campidoglio a manifestare contro la costruzione di questo ecomostro”. Per Felici, quindi, Gualtieri “continua a fare l’ecologista con il Comune degli altri”.

D’altronde è grottesco negare le proteste contro il termovalorizzatore, che vanno avanti da tempo e non si sono interrotte neanche ora che è stato pubblicato il bando di gare per la sua realizzazione. Non a caso solo pochi giorni fa, a inizio dicembre, i comitati, le associazioni e parte dell’opposizione capitolina si sono ritrovati in piazza per far sentire la propria voce.

E non una piazza qualunque, bensì proprio quella del Campidoglio, per essere sicuri che almeno questa volta Gualtieri non potesse far finta di non vedere. Eppure il sindaco non vede e non sente. Così come non ha mai sentito neanche le lamentele interne alla maggioranza sulla gestione dei rifiuti. In fondo, è proprio vero: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.