Stragi di Parigi. Coulibaly fece un mutuo per comprare le armi. Identificato il complice dei fratelli Kouachi

Le indagini sugli attacchi terroristici che hanno colpito la Francia la scorsa settimana proseguono incessantemente. Identificato il complice dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly. Gli inquirenti, che non hanno rivelato il nome, sono risaliti a lui grazie alle chiavi di una moto trovate nel rifugio di Coulibaly, lo stesso che, secondo Le Parisien, era riuscito a finanziare le sue imprese grazie a un prestito ottenuto da una banca francese comprando le armi in Belgio. Arriverebbero da Bruxelles, infatti, sia il mitragliatore Scorpio usato dal jihadista che i kalashnikov usati dai fratelli Kouachi. Le armi sarebbero passate di mano vicino alla stazione ferroviaria di Midi a Bruxelles per meno di 5mila euro.

IL PREMIER
Intanto nella capitale francese si è riunito il Consiglio dei ministri aperto dalle parole del presidente Francois Hollande: “Dobbiamo essere all’altezza di ciò che è successo, bisogna restare vigili perché la minaccia è ancora presente” e ha sottolineato che dopo i tragici eventi degli ultimi giorni “il Paese è cambiato”. Il 22 gennaio si terrà un vertice ministeriale sugli obiettivi dell’antiterrorismo “a lungo termine”, a cui saranno presenti tutti i componenti del governo francese, mentre al prossimo Cdm dei ministri francese saranno presentati “elementi di miglioramento dei servizi di intelligence, di ascolto, di sorveglianza nei penitenziari e di mobilitazione della Difesa”. Inoltre il governo francese ha lanciato ai magistrati un appello a dar prova di “reattività” e “fermezza” contro gli autori dei reati di “apologia del terrorismo” o “dichiarazioni e atti razzisti o antisemiti”. Ma dopo gli attacchi, anche gli altri Paesi europei iniziano a prendere le contromisure. Da una parte c’è Italia, con la Questura di Roma che ha predisposto e reso operativo un piano, coordinato con le altre forze di Polizia, che prevede un rafforzamento delle misure di sicurezza per gli obiettivi sensibili più a rischio. Dall’altra la Germania, con il suo governo che ha varato una norma che prevede il ritiro dei documenti d’identità fino a tre anni ai fondamentalisti islamici che tentino di raggiungere Siria o Iraq, finiti tra i sospetti nell’allarme terrorismo. I documenti ritirati saranno sostituiti con tessere particolari, in cui viene segnalato il divieto ad uscire dalla Germania.

I PROVVEDIMENTI
Intanto sono 54 i provvedimenti giudiziari avviati in Francia per “apologia del terrorismo”. A riferirlo è stato il ministero della Giustizia, aggiungendo che nello stesso periodo sono state aperte 15 procedure per graffiti, 10 per attacchi “con arma, incendio o esplosione” contro moschee e luoghi di culto musulmano, 11 per volantini e commenti anti-islam, 19 per reati commessi contro le forze dell’ordine e 14 per attacchi informatici. Il primo caso di “apologia del terrorismo” dopo la strage è stato quello a carico del controvero umorista Dieudonnè, arrestato proprio ieri dopo essere stato messo sotto indagine già tre giorni fa in seguito alla marcia di Parigi in memoria delle vittime degli attentati.